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Mercati in attesa della Fed: rendimenti in calo, dollaro debole e argento alle stelle

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Mercoledì i principali indici azionari hanno messo a segno lievi rialzi, mentre il dollaro ha ceduto terreno, in vista di una riunione cruciale di un consiglio direttivo della Federal Reserve segnato da divisioni interne.


Gli investitori erano inoltre in attesa dei risultati trimestrali di Oracle, pubblicati dopo la chiusura di Wall Street, consapevoli che tali dati – insieme ad altre trimestrali imminenti – potrebbero mettere alla prova le valutazioni elevate delle società legate all’intelligenza artificiale.


Le attese puntano a un taglio dei tassi nella decisione delle 14:00 ET (19:00 GMT), ma il mercato resta cauto sulle indicazioni relative al percorso dei tassi per il prossimo anno. Un ruolo decisivo sarà giocato dal nuovo dot plot: gli operatori seguiranno con attenzione quanti membri prevedranno uno, due o nessun ulteriore taglio nel 2025. Alcuni analisti ritengono inoltre possibile che almeno due dei dodici votanti si oppongano all’allentamento, complicando il compito del presidente Jerome Powell.


I policymaker stanno cercando di bilanciare i segnali di raffreddamento del mercato del lavoro con il timore che i rischi inflazionistici possano riaccendersi. Nel frattempo, gli investitori hanno ridotto le aspettative di ulteriori tagli nel 2026.


Le incertezze vengono accentuate dalla scarsità di dati macroeconomici dovuta alla chiusura delle attività governative: il rapporto sui payroll di novembre sarà rinviato al 16 dicembre, mentre due giorni dopo arriveranno i nuovi dati sull’inflazione.


Secondo lo strumento FedWatch del CME Group, il mercato attribuisce circa il 90% di probabilità a un taglio di 25 punti base. Molti operatori, però, ritengono possibile un “taglio aggressivo”, scenario in cui la banca centrale segnalerebbe l’intenzione di rallentare o persino sospendere il ciclo di riduzione dei tassi.


A Wall Street i titoli di Oracle hanno registrato un calo dello 0,8%, mentre l’S&P 500 ha chiuso in lieve rialzo.


Il Dow Jones Industrial Average è salito di 215,76 punti, ovvero dello 0,45%, a 47.776,05, l'S&P 500 è salito di 2,69 punti, ovvero dello 0,04%, a 6.843,20 e il Nasdaq Composite è sceso di 66,29 punti, ovvero dello 0,28%, a 23.510,20.


Dal punto di vista stagionale, dicembre è tradizionalmente uno dei mesi meno performanti per l’indice di riferimento statunitense, fatta eccezione per le ultime due settimane, quando spesso si manifesta il cosiddetto rally di Babbo Natale, alimentato dalle operazioni di fine anno degli investitori.


L’MSCI World Index è avanzato di 1,18 punti (+0,12%), raggiungendo quota 1.007,62.


Il STOXX 600 ha messo a segno un progresso dello 0,07%.


Sul fronte delle materie prime, il prezzo dell’oro ha registrato un lieve calo, mentre l’argento spot è salito dello 0,6% a 61 dollari l’oncia, dopo aver toccato in avvio di seduta un massimo storico di 61,61 dollari.


Quest’anno il prezzo dell’argento è più che raddoppiato, complice il calo delle scorte e un forte trend rialzista che ha attirato nuovi flussi da parte dei fondi orientati al momentum. Un rapporto pubblicato dal Silver Institute segnala inoltre una crescita significativa della domanda da settori come l’energia solare, i veicoli elettrici e le rispettive infrastrutture, oltre ai data center e alle applicazioni di intelligenza artificiale.


I rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono arretrati in attesa della decisione della Federal Reserve. Il decennale di riferimento è sceso di 2,5 punti base al 4,161%, dopo aver chiuso al 4,186% nella seduta precedente.


Nelle ultime settimane i rendimenti globali hanno mostrato un andamento crescente, mentre numerose banche centrali hanno indicato di essere giunte alla fine — o molto vicine alla fine — dei propri cicli di allentamento monetario. Nel frattempo, la Bank of Japan è attesa alla riunione della prossima settimana, durante la quale potrebbe procedere a un rialzo dei tassi.


Sul mercato valutario, il dollaro ha annullato due giorni di guadagni, complice la riduzione delle posizioni in vista di un possibile taglio dei tassi da parte della Fed. L’U.S. Dollar Index ha perso lo 0,25%, scendendo a 98,97; l’euro è avanzato dello 0,23% a 1,1652 dollari, mentre contro lo yen il biglietto verde si è indebolito dello 0,37%, portandosi a 156,28.




Fonte: investing.com

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