La Commissione Europea accelera sugli aiuti di Stato per le tecnologie pulite: nuove misure per la competitività industriale e la transizione verde
- piscitellidaniel
- 26 giu
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La Commissione Europea ha annunciato un pacchetto di misure volte a facilitare la concessione di aiuti di Stato per le tecnologie pulite, con l'obiettivo di accelerare la transizione verso un'economia a zero emissioni nette e rafforzare la competitività dell'industria europea. Queste iniziative si inseriscono nel quadro del Clean Industrial Deal, un piano che prevede la mobilitazione di oltre 100 miliardi di euro nel breve termine per sostenere la produzione industriale pulita nell'Unione Europea.
Semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato
Una delle principali novità riguarda la semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato. La Commissione prevede di adottare una nuova disciplina che consentirà un'approvazione più rapida e semplificata delle misure di aiuto volte a diffondere le energie rinnovabili, decarbonizzare l'industria e garantire capacità sufficienti di produzione di tecnologie pulite. Questo nuovo quadro normativo sarà valido fino al 31 dicembre 2030 e offrirà agli Stati membri una prospettiva di pianificazione più estesa, pari a cinque anni.
Finanziamento della transizione verde
Per sostenere la transizione verso un'economia a zero emissioni nette, la Commissione intende rafforzare il Fondo per l'innovazione e proporre la creazione di una banca per la decarbonizzazione industriale con un obiettivo di finanziamento di 100 miliardi di euro. Questa banca sarà finanziata attraverso i fondi disponibili del Fondo per l'innovazione e le entrate supplementari derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione (ETS) e dalla revisione del programma InvestEU. Inoltre, la Commissione prevede di modificare il regolamento InvestEU per aumentare la capacità di rischio del programma, al fine di attrarre maggiori investimenti privati nel settore delle tecnologie pulite.
Promozione dei prodotti puliti "Made in Europe"
Il Clean Industrial Deal prevede anche misure per aumentare la domanda di prodotti puliti fabbricati nell'UE. A tal fine, la Commissione introdurrà criteri relativi alla sostenibilità, alla resilienza e al "made in Europe" negli appalti pubblici e privati per i settori di rilevanza strategica. Inoltre, sarà lanciata un'etichetta volontaria che indicherà l'intensità di carbonio dei prodotti industriali, inizialmente per l'acciaio nel 2025 e successivamente per il cemento. Questa etichetta servirà a informare i consumatori e a premiare gli sforzi di decarbonizzazione dei produttori europei.
Sostegno agli investimenti nazionali
Gli Stati membri avranno la possibilità di concedere sussidi basandosi sul loro mix energetico nazionale, sia per le energie rinnovabili sia per tecnologie emergenti come l'idrogeno pulito. La Commissione garantirà inoltre una valutazione tempestiva degli aiuti per il nucleare, in linea con il trattato e nel rispetto della neutralità tecnologica. Queste misure mirano a rafforzare la capacità manifatturiera dell'UE per le tecnologie verdi e a promuovere la decarbonizzazione dell'industria europea.
Implicazioni per l'Italia
L'Italia potrà beneficiare di queste nuove misure per accelerare la transizione verde e sostenere la propria industria. Ad esempio, la Commissione ha già approvato un regime italiano da 450 milioni di euro a sostegno della produzione di idrogeno rinnovabile, nonché un regime da 100 milioni di euro per la produzione di elettrolizzatori. Questi investimenti contribuiranno a promuovere la transizione verso un'economia a zero emissioni nette e a rafforzare la competitività dell'industria italiana nel settore delle tecnologie pulite.
Prospettive future
La Commissione Europea continuerà a lavorare per rafforzare i finanziamenti a livello dell'UE, fare leva sugli investimenti privati e migliorare gli aiuti di Stato e altri regimi di sostegno nazionali. Inoltre, saranno affinati gli strumenti di difesa commerciale esistenti e si valuterà la possibilità di introdurre ulteriori strumenti a tutela dell'industria europea. Queste iniziative mirano a garantire che l'Europa assuma un ruolo di leadership nella rivoluzione delle tecnologie pulite e raggiunga l'obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
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