Incontro tra Meloni e Papa Francesco: etica, guerre e ruolo dell’Italia al centro del colloquio in Vaticano
- piscitellidaniel
- 2 lug
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Il colloquio privato tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Francesco, avvenuto nella mattinata di lunedì 1° luglio, ha rappresentato un momento di alta rilevanza simbolica e politica. Si è trattato della seconda udienza ufficiale tra i due, dopo quella del 10 giugno 2023. La visita si è tenuta in un clima di rispetto istituzionale e di dialogo aperto, con un’agenda caratterizzata da temi etici sensibili, scenari internazionali di guerra e il ruolo dell’Italia nei processi di pacificazione e mediazione diplomatica.
L’incontro è durato circa 30 minuti e si è svolto nella biblioteca del Palazzo Apostolico. Il pontefice ha accolto Meloni con cordialità, e i due si sono intrattenuti in un confronto riservato. Secondo fonti vicine alla Santa Sede, al centro della conversazione ci sarebbero stati i temi della pace e della guerra, con particolare riferimento ai conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente. Papa Francesco, che da mesi insiste sulla necessità di percorsi negoziali per porre fine alle ostilità, avrebbe ribadito la sua preoccupazione per il deterioramento del quadro geopolitico globale, sollecitando un impegno più deciso da parte delle nazioni europee per la promozione della pace.
Meloni, da parte sua, ha confermato la disponibilità del Governo a supportare ogni iniziativa utile alla stabilizzazione delle aree in crisi, sottolineando il ruolo dell’Italia come attore di equilibrio nel Mediterraneo e come membro attivo della comunità internazionale. Non è escluso che nel colloquio si sia fatto cenno anche alla conferenza sulla pace in Ucraina tenutasi recentemente in Svizzera, a cui l’Italia ha partecipato come sostenitrice del dialogo multilaterale.
Un altro asse importante della conversazione ha riguardato i temi etici e sociali. Papa Francesco ha richiamato l’attenzione sul bisogno di tutelare la dignità umana, soprattutto in contesti di crescente polarizzazione e fragilità sociale. In particolare, si sarebbe parlato delle difficoltà delle famiglie, della natalità in calo e della necessità di politiche che proteggano i più deboli. Meloni ha illustrato al pontefice alcune misure adottate dall’esecutivo per sostenere la famiglia, come l’assegno unico, gli sgravi per le nascite e gli interventi per la conciliazione tra lavoro e maternità.
Non sono mancati i riferimenti a questioni più divisive, come le politiche sui migranti e i diritti civili. Papa Francesco ha più volte espresso la necessità di un’accoglienza solidale e strutturata nei confronti dei migranti e dei rifugiati, criticando approcci che tendono alla chiusura e all’esclusione. Sebbene il Governo italiano abbia negli ultimi mesi rafforzato il controllo dei flussi migratori, Meloni ha assicurato il rispetto dei diritti umani e la collaborazione con i Paesi africani in un’ottica di sviluppo e partenariato. L’equilibrio tra sicurezza e accoglienza rimane un tema sensibile, su cui le posizioni tra Santa Sede e Governo non sono sempre perfettamente sovrapponibili.
Altro punto nodale dell’incontro è stato il rapporto tra etica e intelligenza artificiale, un tema che la Santa Sede sta seguendo con attenzione crescente. La premier ha condiviso con Papa Francesco l’impegno italiano, anche in sede G7, per una regolamentazione internazionale dell’IA fondata sul rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali. L’Italia ha infatti inserito il tema dell’intelligenza artificiale tra i pilastri del G7 a guida italiana, ottenendo l’interesse del Vaticano, che ha già promosso un’alleanza globale per un’IA etica. Il pontefice ha più volte ribadito che la tecnologia deve servire l’uomo e non dominarlo, e che ogni sviluppo deve essere ispirato a criteri morali e umanitari.
A margine dell’incontro, Meloni ha incontrato anche il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher. I colloqui con la diplomazia vaticana hanno offerto l’opportunità di approfondire le questioni internazionali, con un focus sul continente africano, dove la Santa Sede è molto attiva anche attraverso la rete missionaria. È stata ribadita la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale per contrastare la povertà, la tratta di esseri umani e le migrazioni forzate.
L’incontro ha avuto anche una dimensione simbolica e comunicativa significativa. La visita al Vaticano è stata seguita da una breve visita alla Basilica di San Pietro, dove Meloni si è raccolta in preghiera privata. A testimonianza dell’importanza attribuita all’incontro, la premier ha donato al Papa una copia anastatica del primo numero del quotidiano “Il Popolo d’Italia” fondato da Benito Mussolini, accompagnato da una lettera esplicativa sul valore storico del documento. Un gesto che ha suscitato curiosità e interpretazioni divergenti, anche se fonti ufficiali hanno precisato che si trattava di un riferimento alla storia politica e giornalistica dell’Italia più che a contenuti ideologici.
Papa Francesco ha donato a sua volta a Meloni i tradizionali omaggi pontifici: una medaglia del pontificato, alcuni documenti ufficiali del Magistero e una copia del messaggio per la Giornata Mondiale della Pace. L’atmosfera dell’incontro è stata descritta come cordiale e costruttiva da entrambe le parti, segno di una volontà condivisa di mantenere un canale di dialogo aperto e regolare tra le massime istituzioni dello Stato e la Santa Sede.
Questa seconda visita ufficiale conferma la linea di relazioni stabili e collaborative tra il Governo italiano e il Vaticano, fondata su un rispetto reciproco delle prerogative e su un confronto costante su temi cruciali per la società contemporanea. In un momento storico segnato da tensioni internazionali, transizione tecnologica e fragilità economiche, il dialogo tra politica e spiritualità torna a occupare un ruolo centrale anche sul piano diplomatico.
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