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Fusione nucleare, Gauss avvia lo sviluppo di cavi superconduttori con ENEA e ICAS: nuova frontiera per l’energia del futuro

La corsa verso la fusione nucleare, da decenni considerata la “Santo Graal” dell’energia pulita e inesauribile, registra un nuovo passo avanti grazie all’industria italiana. Gauss Fusion, società italo-tedesca impegnata nello sviluppo di reattori a fusione, ha avviato ufficialmente un progetto per la produzione di cavi superconduttori avanzati, in collaborazione con ENEA e ICAS, due realtà d’eccellenza nella ricerca applicata e nella tecnologia dei materiali. L’annuncio, riportato da Il Sole 24 Ore, segna l’inizio di una fase cruciale per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie alla realizzazione di impianti a fusione magnetica, in grado di generare energia a zero emissioni e con elevatissimi standard di sicurezza.


Il progetto si inserisce nel quadro più ampio degli investimenti europei nel settore della fusione, anche attraverso i programmi finanziati dal Consiglio europeo per l’innovazione (EIC) e dai fondi del piano Horizon Europe. L’obiettivo di Gauss Fusion, fondata nel 2023 con la partecipazione di diversi attori industriali tra Italia e Germania, è ambizioso: costruire entro il 2035 un reattore sperimentale a confinamento magnetico capace di produrre energia da fusione controllata. In questa roadmap, la componente dei magneti superconduttori risulta fondamentale per la creazione del campo magnetico necessario a contenere il plasma a oltre 100 milioni di gradi, temperatura in cui gli atomi di idrogeno possono fondersi rilasciando enormi quantità di energia.


Il partenariato con ENEA – ente pubblico di ricerca tra i più avanzati in Europa nella tecnologia per la fusione – e con ICAS (Italian Consortium for Applied Superconductivity), consorzio industriale leader nella produzione di cavi per magneti superconduttori, permetterà a Gauss di accedere a competenze, laboratori e infrastrutture uniche nel panorama internazionale. In particolare, sarà avviata una linea di ricerca e sviluppo per progettare cavi a base di Nb3Sn (niobio-stagno) e di HTS (superconduttori ad alta temperatura critica), destinati a costituire l’ossatura del sistema magnetico del futuro reattore dimostrativo.


La produzione di questi cavi non riguarda solo un aspetto tecnico, ma rappresenta una sfida ingegneristica di altissimo livello. I materiali superconduttori devono garantire stabilità termica, resistenza meccanica e affidabilità in condizioni estreme, come quelle del campo magnetico toroidale tipico dei tokamak. Inoltre, devono mantenere le loro proprietà in presenza di forti gradienti di temperatura e radiazione. Per questo motivo, i cavi saranno sottoposti a test in ambienti controllati e successivamente integrati in componenti di prototipo che saranno utilizzati per validare l’efficacia del disegno complessivo.


Il ruolo di ICAS sarà centrale in questo percorso. Il consorzio, che già fornisce i cavi per ITER – il più grande reattore sperimentale a fusione attualmente in costruzione a Cadarache, in Francia – metterà a disposizione la propria esperienza industriale nella progettazione e realizzazione di cavi CICC (Cable in Conduit Conductor), struttura essenziale per garantire la circolazione di grandi correnti elettriche in ambienti criogenici. ENEA, dal canto suo, offrirà il supporto della Divisione Superconduttività e l’accesso a laboratori specializzati come quelli del Centro Ricerche di Frascati, dove già si sperimentano tecnologie avanzate per la fusione.


Il progetto si distingue anche per la sua dimensione europea e per la volontà di costruire una filiera tecnologica integrata, capace di sviluppare in Europa tutte le componenti fondamentali per un futuro reattore a fusione commerciale. In questo senso, l’iniziativa di Gauss si pone in linea con la nuova strategia dell’Unione Europea, che vede nella fusione una delle chiavi per garantire sicurezza energetica e transizione green nei prossimi decenni. La capacità di produrre in proprio materiali critici, come i cavi superconduttori, è considerata un asset strategico anche in ottica geopolitica, per ridurre la dipendenza da forniture esterne e mantenere il controllo tecnologico sui componenti più sensibili.


Un ulteriore elemento di rilievo riguarda la prospettiva industriale. Il settore dei superconduttori per la fusione rappresenta un mercato potenziale di miliardi di euro nei prossimi vent’anni. Oltre a ITER, sono in fase di studio numerosi reattori dimostrativi, pubblici e privati, come SPARC negli Stati Uniti, DEMO in Europa e i progetti cinesi CFETR e FAST. Ogni impianto necessiterà di decine di chilometri di cavi superconduttori, con specifiche tecniche e costruttive molto elevate. L’Italia, grazie alla sinergia tra ricerca pubblica e imprese specializzate, si posiziona come uno dei Paesi con le maggiori capacità di produzione e innovazione in questo ambito.


L’impegno di Gauss Fusion si inserisce anche nella strategia italiana di sostegno alla fusione, che si è rafforzata negli ultimi anni con investimenti pubblici e privati, oltre che con la creazione di hub tecnologici nei distretti scientifici del Centro e Nord Italia. Il progetto dei cavi rappresenta un banco di prova per verificare la maturità del sistema industriale nazionale e la sua capacità di contribuire a un obiettivo globale di frontiera: produrre energia pulita, sicura e sostenibile in modo continuativo, senza scorie radioattive a lunga durata e con una disponibilità potenzialmente illimitata di combustibile (deuterio e trizio).


In parallelo all’avvio del progetto sui superconduttori, Gauss ha annunciato l’intenzione di ampliare il proprio team di ingegneri, fisici e tecnici specializzati, creando nuove opportunità di lavoro qualificato e attraendo talenti in un settore destinato a crescere. La società ha già siglato accordi con università e centri di ricerca per la formazione di nuove figure professionali, indispensabili per affrontare le sfide di un settore che unisce scienza fondamentale, alta ingegneria e capacità produttiva. In questo scenario, l’Italia può giocare un ruolo da protagonista, contribuendo in modo sostanziale alla costruzione dell’energia del futuro.

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