Agricoltura lombarda in tenuta nella prima parte dell’anno con prezzi e costi che iniziano il percorso di progressivo rientro, sebbene con modalità e tempi diversi. Dopo l’impennata dei costi produttivi nel 2022, accompagnata dalla crescita delle quotazioni dei prodotti agricoli, la prima metà del 2023 mostra quindi una situazione di stabilizzazione per l’agricoltura lombarda. Carni suine (indice pari a +0,21 nel secondo trimestre) e lattiero-caseario (+0,13) registrano una prevalenza di valutazioni positive sull’andamento degli affari, grazie a quotazioni ancora elevate e costi in rallentamento, mentre carni bovine, cereali e vino evidenziano giudizi più negativi.
Nel complesso le indicazioni degli agricoltori del panel Unioncamere Lombardia-Ismea segnalano una redditività in lieve calo nel periodo gennaio-marzo (indice pari a -0,02), rimanendo comunque superiore ai valori che avevano caratterizzato la prima metà del 2022, per poi mostrare segnali di ripresa nel secondo trimestre (+0,05).
Ancora positive le indicazioni che provengono dall’export di prodotti agroalimentari dalla Lombardia, che archivia un incremento su base annua in doppia cifra (+10,3%) superiore sia all’analogo dato nazionale sia al totale dell’export regionale.
“In una situazione di forte volatilità di prezzi e costi, l’agricoltura lombarda tiene grazie ai settori in cui è più specializzata e al crescente apprezzamento dei nostri prodotti agroalimentari all’estero – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia – le preoccupazioni riguardano invece la domanda interna, che ha iniziato a risentire dell’elevata inflazione e del conseguente calo del potere d’acquisto delle famiglie”.
“Per il settore agricolo lombardo – ha sottolineato Alessandro Beduschi –Assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste della Regione Lombardia – si tratta di un risultato non scontato vista la delicata situazione economica che stiamo affrontando. Il nostro impegno è più che mai finalizzato a supportare l’intero comparto, proprio a partire dalle filiere suinicola e lattiero casearia. Se per la prima, infatti, l’attenzione è massima per contrastare il fenomeno della Peste Suina Africana, per la seconda abbiamo deciso di riattivare il ‘Tavolo latte’ tra tutti i portatori d’interesse per lavorare insieme alla migliore valorizzazione dei nostri prodotti”.
Nel dettaglio, i principali settori dell’agricoltura lombarda hanno evidenziato i seguenti andamenti:
positiva la redditività nel comparto suinicolo, che mostra l’indice più elevato grazie ai livelli record delle quotazioni, favorite da una minore offerta a livello internazionale;
prevalentemente positive anche le valutazioni per il comparto lattiero-caseario, grazie al calo dei costi dei mezzi di produzione e alle quantità prodotte, che in Lombardia continuano a crescere a differenza di quanto avviene in Italia;
resta in territorio negativo il comparto delle carni bovine, a causa dell’elevato costo dei fattori produttivi e del calo della produzione dovuto ad una macellazione anticipata;
nonostante un valore ancora negativo dell’indice di redditività, il comparto cereali ha mostrato segnali di ripresa dopo un 2022 caratterizzato dal calo dei volumi e dall’elevato costo dei fattori di produzione. Le previsioni per il 2023 indicano raccolti in crescita, seppure con preoccupazioni legate alla qualità del prodotto;
negativo anche l’indice relativo al comparto vitivinicolo, che ha visto un netto calo nel primo trimestre, per poi migliorare lievemente nel secondo. Le difficoltà del settore sembrano però meno acute in Lombardia grazie alla maggiore tenuta dei prezzi e dell’export; positive le previsioni per la vendemmia.
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