“Lo scenario delle prossime settimane della situazione politica italiana si presenta come un coacervo di contraddizioni, di cecità e di irresponsabilità, destando enormi preoccupazioni nel mondo economico e produttivo italiano, specie nel tessuto lacerato delle micro, piccole e medie imprese che auspicavano una rapida ripresa, nel corso dell’estate, dopo i pesanti danni subiti dall’inizio della pandemia. Un centro sinistra inesistente, un centro destra, squassato dal mancato rispetto dei diritti di rappresentanza delle opposizioni, una maggioranza parlamentare fittizia, che di unità mostra ben poco, il ritorno bellicoso in campo dell’ex premier Conte, dopo la commedia grillina, rischiano di mettere in crisi il processo delle riforme, avviate con sollecitudine dal governo Draghi. Riforme strutturali che, come nessuno dovrebbe ignorare, sono necessarie e vitali per il successo del Recovery Plan e per l’utilizzo tempestivo, trasparente e puntuale delle risorse europee, già in arrivo, nell’attuazione dei progetti approvati. Pur confidando nella fermezza del premier Draghi, Unimpresa ha la consapevolezza che riforme annacquate, in particolare in materia di semplificazione, di giustizia e di fisco, frutto di ulteriori compromessi all’italiana, sancirebbero il fallimento delle politiche dell’esecutivo in carica, nato in una situazione di emergenza, che minaccia di perpetuarsi con una drammatica quarta ondata epidemica. Il fattore tempo, nella situazione data, è diventato cruciale. Sarebbe preferibile, a quel punto, mettere tutti i partiti di fronte alle proprie responsabilità, decidendo, prima del semestre bianco, di arrivare allo scioglimento del parlamento e di ritornare alle urne, lasciando al popolo sovrano il compito di sanzionare pesantemente un ceto politico, non all’altezza dei propri compiti, ponendo fine ad una legislatura, nata male e finita peggio”.
Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.
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