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Confimprese: consumi italiani a rischio stagnazione nel 2025

Nel 2025, l'economia italiana affronta una fase di incertezza, con i consumi che mostrano segnali di stagnazione. Secondo l'Osservatorio permanente Confimprese-Jakala, a gennaio 2024 il mercato ha registrato un calo del 2,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Questo dato coincide con i prezzi al consumo rilevati dall'Istat, che evidenziano un tasso di inflazione stabile ma con una pressione significativa dovuta ai prezzi elevati dei beni di prima necessità.


La situazione è ulteriormente complicata dalle dinamiche regionali. In Lombardia, ad esempio, l'economia ha mostrato segnali di rallentamento nel primo semestre del 2023, con una crescita del PIL dell'1,3% rispetto al 2022, in netto calo rispetto al 3,8% registrato l'anno precedente. Questo rallentamento è attribuito a vari fattori, tra cui l'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia, influenzati da conflitti internazionali come quello tra Israele e Palestina.


Le previsioni per il 2025 indicano una crescita economica modesta, con un incremento stimato dello 0,8% per l'Italia. Questo scenario di debolezza economica solleva preoccupazioni tra gli operatori del settore retail e i consumatori, poiché l'inflazione persistente e l'aumento dei costi potrebbero continuare a limitare il potere d'acquisto delle famiglie e la propensione alla spesa.


In questo contesto, Confimprese sottolinea l'importanza di interventi mirati per stimolare la domanda interna e sostenere i consumi. Tra le misure proposte vi sono incentivi fiscali per le famiglie, politiche di sostegno al reddito e iniziative volte a contenere l'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Solo attraverso un'azione concertata tra governo, imprese e consumatori sarà possibile invertire la tendenza attuale e favorire una ripresa sostenibile dei consumi nel paese.

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