Cannabis light, Fratelli d’Italia propone il ritorno alla legalità con una tassa del 40% sulle vendite
- piscitellidaniel
- 11 ore fa
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La proposta avanzata da Fratelli d’Italia per reintrodurre la cannabis light nel perimetro della legalità rappresenta un cambio di direzione significativo nel dibattito politico sulla regolamentazione dei prodotti derivati dalla canapa industriale. Il provvedimento mira a definire un quadro normativo chiaro dopo anni di incertezza interpretativa, che hanno coinvolto distributori, produttori e consumatori, generando contenziosi e difficoltà operative per un comparto in rapida crescita ma privo di regole stabili. L’iniziativa prevede la possibilità di tornare a commercializzare la cannabis light, purché nel rispetto dei limiti di THC già individuati dalla normativa europea, affiancata da un’imposta del 40% finalizzata a incanalare il mercato verso una dimensione controllata e fiscalmente tracciabile.
La scelta di proporre una tassazione significativa risponde all’obiettivo di garantire un gettito costante per lo Stato e al tempo stesso scoraggiare forme di concorrenza irregolare, riducendo il rischio che il prodotto venga utilizzato come copertura per traffici non autorizzati. La misura fiscale mira inoltre a creare un equilibrio tra esigenze di mercato e tutela della salute pubblica, definendo un perimetro regolatorio che attribuisce allo Stato un ruolo attivo di monitoraggio. Per i produttori e per gli operatori del settore, l’introduzione di un’imposta specifica comporta l’obbligo di adeguarsi a nuovi adempimenti amministrativi, ma offre anche la prospettiva di operare in un contesto finalmente definito, in cui qualità e tracciabilità diventano requisiti essenziali per accedere al mercato legale.
Il dibattito politico attorno alla proposta evidenzia posizioni divergenti. Da un lato vi è chi considera la regolamentazione una scelta pragmatica, capace di riportare ordine in un settore che negli ultimi anni è rimasto sospeso tra divieti e prassi tollerate; dall’altro emergono le preoccupazioni di chi teme che la legittimazione della cannabis light possa costituire un incentivo all’uso di sostanze derivate dalla canapa. La linea di Fratelli d’Italia punta invece a distinguere nettamente tra prodotti con livelli minimi di THC e sostanze stupefacenti, sottolineando l’importanza di un ambiente normativo coerente con la legislazione europea e con le esigenze del mercato agricolo nazionale.
Le ricadute economiche del provvedimento potrebbero essere rilevanti per la filiera della canapa, che negli ultimi anni ha investito in tecnologie e coltivazioni orientate alla produzione di varietà certificate. La regolamentazione proposta offre la prospettiva di consolidare un settore che comprende agricoltori, rivenditori specializzati e aziende impegnate nella trasformazione del prodotto. La tassazione, pur elevata, viene percepita come sostenibile se accompagnata da un quadro di regole stabili e da un chiaro riconoscimento della liceità della vendita. Un mercato ordinato potrebbe anche favorire la riduzione del commercio irregolare e migliorare la qualità complessiva dei prodotti disponibili.
Sul piano giuridico, la proposta si inserisce in un percorso di chiarificazione normativa richiesto in più sedi negli ultimi anni, a seguito di pronunce e interpretazioni che hanno generato incertezza. L’iniziativa mira a introdurre una disciplina unica che superi le ambiguità e definisca parametri chiari per la produzione, la trasformazione e la distribuzione della cannabis light. La previsione di controlli più stringenti e di un sistema sanzionatorio specifico contribuisce alla strutturazione del settore e rafforza la dimensione preventiva del provvedimento.
Il ritorno alla legalità dei prodotti a base di canapa a basso contenuto di THC viene presentato come un compromesso tra libertà economica e tutela della collettività, con un’impostazione che cerca di coniugare esigenze di mercato, rispetto delle norme europee e controllo delle autorità pubbliche. Per gli operatori coinvolti, il provvedimento rappresenta un’opportunità di rilancio e di ampliamento dell’offerta, in un ambito che ha mostrato un forte dinamismo e una crescente domanda da parte dei consumatori.
La proposta di Fratelli d’Italia si colloca dunque nel tentativo di dare una risposta definitiva a un settore che da anni attende chiarezza, introducendo un meccanismo fiscale e regolatorio che punta a garantire trasparenza, tracciabilità e certezza del diritto, elementi essenziali per lo sviluppo di una filiera agricola e commerciale ormai radicata sul territorio nazionale.

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