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Ripopolare le campagne d’Europa: il piano della Commissione UE


Negli ultimi decenni, l’Europa ha assistito a un progressivo spopolamento delle aree rurali, con il 75% della popolazione che oggi vive nelle città. Questa tendenza ha portato problemi di congestione urbana e di gestione delle risorse, mentre nelle campagne l’abbandono dei terreni ha aggravato il rischio di dissesto idrogeologico. Per contrastare questo squilibrio, la Commissione Europea sta lavorando a nuove strategie, come ha spiegato il Commissario alle Politiche di Coesione Raffaele Fitto durante l’evento Agricoltura è, a Roma.

L’agricoltura come motore di sviluppo

Secondo Fitto, il settore agricolo può diventare una soluzione, anziché un problema, grazie alle nuove tecnologie e agli investimenti in infrastrutture. L’obiettivo è rendere più attrattive le aree rurali, garantendo collegamenti efficienti, accesso ai servizi essenziali e opportunità lavorative. Bruxelles vede ora politica agricola e politiche di coesione come elementi strettamente collegati, capaci di migliorare sia l’economia locale che la sostenibilità ambientale.

Investimenti e sfide nel nuovo bilancio UE

Tuttavia, il progetto si scontra con la disponibilità di risorse, soprattutto a causa delle nuove esigenze, come la difesa europea. Fitto ha sottolineato che il prossimo bilancio UE, in vigore dal 2028, dovrà trovare un equilibrio tra sicurezza e sviluppo agricolo. Le politiche di coesione e la PAC (Politica Agricola Comune) rappresentano oggi circa due terzi del bilancio comunitario, e la sfida sarà semplificare le procedure e migliorare la gestione delle risorse per modernizzare il settore agricolo.

Acqua e infrastrutture: le priorità per le aree rurali

Un punto chiave del piano riguarda la water resilience, ovvero la gestione delle risorse idriche. La Commissione intende finanziare interventi mirati per prevenire alluvioni e contrastare la siccità, migliorando così la produttività agricola e la qualità della vita nelle zone rurali.

Il ripopolamento delle campagne europee non è solo una questione economica, ma anche un'opportunità per ridurre l’impatto ambientale, valorizzare il territorio e offrire nuove prospettive alle giovani generazioni. Resta da vedere se le politiche europee riusciranno a trasformare questa visione in realtà.

 
 
 

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