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OpenAI sfida Elon Musk: nasce un nuovo social AI, clone di X

Un nuovo social network in fase di sviluppo da parte di OpenAI

OpenAI sta lavorando allo sviluppo di un nuovo social network basato sull’intelligenza artificiale, un progetto ancora non annunciato ufficialmente, ma già in fase avanzata di prototipazione interna. Secondo indiscrezioni emerse da fonti vicine all’azienda, si tratterebbe di una piattaforma ispirata chiaramente a X (ex Twitter), con una struttura che include feed, contenuti generati tramite intelligenza artificiale e un’interfaccia pensata per la condivisione rapida, sintetica e potenziata dall’AI.


L’idea alla base sarebbe quella di offrire un’alternativa concreta agli utenti insoddisfatti di X, e in particolare di proporre una nuova esperienza sociale guidata dalla potenza di ChatGPT. La nuova piattaforma, sviluppata da un team dedicato all’interno di OpenAI, consentirebbe agli utenti di pubblicare, interagire e generare contenuti testuali e visivi attraverso strumenti AI integrati. In pratica, si tratterebbe di un feed di aggiornamenti pubblici arricchito da prompt di generazione automatica, risposte elaborate dal modello GPT-4 e immagini create da DALL·E.


Il prototipo include anche un sistema di suggerimenti conversazionali che consente agli utenti di completare i propri post con l’assistenza dell’intelligenza artificiale, in una modalità simile all’autocompletamento ma potenziata. La funzione potrebbe permettere di aumentare l’engagement e allo stesso tempo creare una banca dati testuale dinamica per addestrare ulteriormente i modelli linguistici di OpenAI.


La risposta a Elon Musk e la rottura definitiva

Il tempismo e l’architettura del progetto sono tutt’altro che casuali. La decisione di entrare nel campo dei social media coincide con l’acuirsi della frattura tra Sam Altman, CEO di OpenAI, e Elon Musk, co-fondatore dell’organizzazione. Musk, oggi proprietario di X, ha recentemente fatto causa a OpenAI accusando l’azienda di aver abbandonato la sua missione originaria no-profit in favore di una strategia commerciale spinta dall’accordo con Microsoft.


Altman ha risposto con un atteggiamento ironico e provocatorio. In seguito alla causa, avrebbe scherzato su X proponendo un’offerta pubblica di acquisto della piattaforma di Musk per 9,74 miliardi di dollari, un valore simbolico ma che richiama esattamente l’offerta da 97,4 miliardi che lo stesso Musk aveva formulato mesi prima per acquistare una quota significativa di OpenAI. Quella proposta fu rifiutata, e da allora i rapporti tra i due imprenditori si sono incrinati definitivamente.


La realizzazione di un social alternativo a X rappresenterebbe, secondo molti osservatori, un vero e proprio atto di sfida nei confronti di Musk, che ha più volte dichiarato che X sarà il punto di partenza per creare una “super app” globale, in stile WeChat. Altman, con questo progetto, sembra voler proporre una sua visione di “rete sociale intelligente”, incentrata su un’interazione uomo-macchina che supera il modello cronologico dei tweet.


Il ruolo di ChatGPT e l’integrazione nei feed

Secondo quanto trapelato, il progetto potrebbe diventare una funzionalità aggiuntiva dell'app di ChatGPT, attualmente una delle più scaricate al mondo. Questa integrazione faciliterebbe la diffusione del nuovo social, riducendo le barriere d’accesso e valorizzando la base utenti esistente. Gli utenti potrebbero iniziare a utilizzare la funzione sociale senza bisogno di installare una nuova app, usufruendo dei vantaggi dell’intelligenza artificiale direttamente nel contesto delle conversazioni.


La dinamica del feed sociale sarebbe arricchita da contenuti generati o consigliati dall’AI, con meccanismi di apprendimento automatico che personalizzano in tempo reale i contenuti mostrati. Questo approccio potrebbe trasformare l’esperienza social in un ambiente sempre più reattivo, adattivo e iper-personalizzato, in contrasto con la disinformazione e le dinamiche tossiche che affliggono altre piattaforme.


Concorrenza aperta a Meta, X e agli altri big tech

Il nuovo progetto posizionerebbe OpenAI in diretta competizione non solo con X, ma anche con Meta, che sta sviluppando sistemi AI generativi all’interno di Facebook, WhatsApp e Instagram. Anche Meta ha lanciato una funzione che consente agli utenti di conversare con personaggi AI, ma non ha ancora integrato in modo radicale le sue tecnologie nei feed pubblici.


Google, dal canto suo, sta cercando di sfruttare Gemini per migliorare l'esperienza utente nei suoi servizi, ma nessuna delle big tech ha ancora creato una vera e propria piattaforma sociale costruita da zero attorno all’intelligenza artificiale generativa. In questo senso, OpenAI potrebbe giocare d’anticipo e proporsi come il primo esempio compiuto di social network interamente AI-native.


Al centro della strategia c’è la volontà di OpenAI di accedere a flussi di dati aggiornati in tempo reale, elemento oggi limitato per i modelli linguistici addestrati su corpus statici. Con un social di proprietà, l’azienda guidata da Altman potrebbe integrare nei propri modelli il linguaggio contemporaneo e le tendenze emergenti senza dover stringere accordi onerosi o rinegoziare continuamente l’accesso ai dati altrui.


Strategie di monetizzazione e scenari futuri

Resta da chiarire come verrà impostato il modello di business del nuovo social. Una possibilità è l’adozione di un sistema freemium, dove gli utenti possano accedere gratuitamente ai contenuti base ma siano incentivati a sottoscrivere un abbonamento per funzionalità premium come la generazione illimitata di contenuti, l’analisi semantica dei post, o la possibilità di addestrare micro-AI personali per moderare e personalizzare i feed.


La pubblicità potrebbe avere un ruolo ridotto o controllato, coerentemente con la filosofia dell’azienda, ma non si esclude l’integrazione di strumenti per creator e brand che permettano di monetizzare tramite strumenti evoluti di engagement, simili ai “super-follow” o ai badge interattivi già visti su X e Instagram.

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