top of page
Jlc news - blu.png

Esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti in calo del 21% ad aprile: Pechino riorienta il commercio globale

Nel mese di aprile 2025, la Cina ha registrato un crollo del 21% nelle esportazioni verso gli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, segnando una delle flessioni più marcate degli ultimi anni. Questo calo è attribuito principalmente all'inasprimento dei dazi doganali imposti dall'amministrazione Trump, che ha portato le tariffe su una vasta gamma di prodotti cinesi fino al 145%. In risposta, Pechino ha applicato tariffe del 125% su molte importazioni statunitensi, intensificando ulteriormente le tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. 


Nonostante la significativa contrazione del commercio bilaterale con gli Stati Uniti, la Cina ha mostrato una sorprendente resilienza nel complesso: le esportazioni totali sono aumentate dell'8,1% su base annua ad aprile, superando le previsioni degli analisti che stimavano un incremento dell'1,9%. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un riorientamento strategico delle esportazioni verso altri mercati, in particolare quelli del Sud-est asiatico, dell'Africa, dell'America Latina e dell'Unione Europea. Le esportazioni verso il Vietnam e la Thailandia, ad esempio, sono aumentate rispettivamente del 18% e del 20%, evidenziando una diversificazione delle destinazioni commerciali cinesi. 


Il cambiamento nelle dinamiche commerciali è anche il risultato di una ristrutturazione delle catene di approvvigionamento globali, con molte aziende che cercano di ridurre la dipendenza dal mercato statunitense. La Cina ha intensificato i rapporti commerciali con i paesi membri del Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP) e con i partner dell'iniziativa Belt and Road, consolidando la propria presenza in queste regioni.


Tuttavia, le tensioni commerciali hanno avuto ripercussioni sull'economia cinese. Secondo le previsioni di UBS, la crescita del PIL della Cina per il 2025 è stata rivista al ribasso al 3,4%, rispetto al 4% previsto in precedenza. La banca svizzera prevede anche una diminuzione del 10% delle esportazioni complessive cinesi in termini di dollari statunitensi per l'anno in corso, a causa della persistente debolezza della domanda globale e delle barriere commerciali. 


Sul fronte delle trattative, il presidente Trump ha suggerito una possibile riduzione delle tariffe imposte alla Cina, portandole all'80%, ma ha sottolineato che la decisione finale spetta al Segretario del Tesoro, Scott Bessent. Quest'ultimo è previsto incontrare funzionari cinesi in Svizzera per discutere delle tensioni commerciali in corso. Nel frattempo, la Cina ha adottato misure per limitare l'esportazione di minerali critici, una mossa che potrebbe influenzare ulteriormente le negoziazioni.

Post correlati

Mostra tutti

Comments


Le ultime notizie

bottom of page