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Confindustria: a gennaio indice RTT in moderato aumento, lieve recupero dell’industria

A gennaio 2025, l'indice Real Time Turnover (RTT) elaborato dal Centro Studi Confindustria (CSC) ha registrato un incremento dello 0,2%, segnalando un timido segnale di ripresa per l'economia italiana. Questo indicatore, basato sui dati di fatturato destagionalizzati delle imprese clienti di TeamSystem, evidenzia tuttavia andamenti divergenti tra i vari settori produttivi.


Settore industriale: un moderato recupero

Nel comparto industriale, l'RTT ha mostrato una crescita dell'1,8% a gennaio, recuperando parzialmente le flessioni registrate nei mesi precedenti. Nonostante questo segnale positivo, la variazione acquisita per il primo trimestre 2025 rimane negativa, attestandosi al -1,7%. Questo dato suggerisce che, sebbene vi sia un lieve miglioramento, l'industria italiana non ha ancora superato le difficoltà incontrate nel recente passato.


Servizi e costruzioni: settori in contrazione

Il settore dei servizi continua a mostrare segnali di debolezza, con una diminuzione dell'RTT del 2,7% a gennaio, rappresentando il terzo mese consecutivo di calo. Questa tendenza negativa indica una persistente fragilità nel comparto terziario, influenzato da vari fattori tra cui la riduzione della domanda interna e le incertezze legate al contesto economico globale.


Anche il settore delle costruzioni ha invertito la tendenza positiva degli ultimi sei mesi, registrando una contrazione del 4,2% a gennaio. Questo calo potrebbe essere attribuito alla conclusione di alcuni incentivi fiscali e a una diminuzione degli investimenti nel settore immobiliare. La variazione acquisita per il primo trimestre suggerisce una possibile flessione continuativa in questo comparto.


Prospettive per la produzione industriale

L'indagine rapida condotta dal CSC sulle grandi imprese industriali associate a Confindustria evidenzia aspettative sostanzialmente stabili per la produzione nel breve termine, accompagnate da un lieve aumento dell'incertezza. Circa il 48% delle imprese prevede una stabilità nei livelli produttivi, mentre il 35,8% si aspetta un incremento e il 16,2% teme una diminuzione. Queste previsioni riflettono un clima di cautela tra gli imprenditori, influenzato da variabili come l'andamento della domanda e l'evoluzione dei mercati internazionali.


Fattori esterni: prezzi dell'energia e condizioni finanziarie

I prezzi dell'energia continuano a rappresentare una sfida significativa per le imprese italiane. L'aumento dei costi energetici incide direttamente sui margini operativi e sulla competitività delle aziende, specialmente in settori ad alta intensità energetica. Parallelamente, le condizioni finanziarie mostrano segnali di miglioramento, con una lieve riduzione dei tassi di interesse e una maggiore disponibilità di credito. Tuttavia, l'incertezza economica globale e le tensioni geopolitiche potrebbero influenzare negativamente questo scenario.


Analisi territoriale e dimensionale delle imprese

A livello territoriale, l'RTT ha registrato variazioni differenti: mentre il Nord-Ovest ha evidenziato una flessione dell'1,1% e il Nord-Est dello 0,4%, il Centro ha mostrato un incremento del 3,2%. Al Sud, invece, si è osservata una contrazione più marcata, attribuibile al rallentamento delle attività economiche dopo un periodo di crescita sostenuta.


Per quanto riguarda le dimensioni aziendali, le piccole e medie imprese hanno subito una riduzione rispettivamente del 4,9% e del 3,0% nell'RTT a gennaio. Al contrario, le grandi imprese hanno registrato un aumento significativo, indicando una maggiore resilienza e capacità di adattamento alle sfide del mercato.

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