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Borse europee in calo: il settore del lusso sotto pressione tra tensioni commerciali e risultati deludenti

Il 7 marzo 2025, le principali borse europee hanno chiuso in territorio negativo, influenzate dalle crescenti tensioni commerciali internazionali e dalle performance deludenti del settore del lusso. A Milano, il FTSE MIB ha registrato una flessione dello 0,48%, attestandosi a 38.593 punti, mentre Francoforte ha perso l'1,75% e Parigi lo 0,9%. 


Tensioni commerciali e incertezza sui dazi

Le recenti decisioni dell'amministrazione statunitense hanno alimentato l'incertezza sui mercati globali. In particolare, il presidente Donald Trump ha annunciato il rinvio dell'applicazione di dazi del 25% su beni provenienti da Messico e Canada, aumentando le preoccupazioni riguardo a possibili escalation nelle tensioni commerciali. Questa situazione ha contribuito a un clima di cautela tra gli investitori, riflettendosi negativamente sulle performance delle borse europee. 


Settore del lusso in difficoltà

Il comparto del lusso è stato particolarmente colpito durante la seduta del 7 marzo. A Piazza Affari, Salvatore Ferragamo ha subito un crollo del 16,7%, influenzato da risultati finanziari inferiori alle aspettative per l'anno fiscale 2024. Anche altri titoli del settore hanno registrato perdite significative: Moncler ha ceduto il 4,16% e Brunello Cucinelli il 3,87%. ​


Fattori macroeconomici e prospettive future

Le difficoltà del settore del lusso sono attribuibili a diversi fattori macroeconomici. Il rallentamento dell'economia cinese ha ridotto la domanda di beni di lusso, mentre le tensioni commerciali globali hanno aumentato l'incertezza tra i consumatori. Secondo analisti di Bank of America, la crescita dei ricavi nel settore del lusso potrebbe rimanere contenuta nel secondo semestre del 2024 e nel 2025, con una possibile pressione sui margini e una stagnazione dell'EBIT. ​


Nonostante queste sfide, alcuni esperti ritengono che il settore possa trovare opportunità di ripresa, soprattutto se le tensioni commerciali si allenteranno e l'economia cinese mostrerà segnali di ripresa. Tuttavia, la visibilità su una possibile riaccelerazione della crescita dei ricavi rimane limitata, rendendo difficile identificare un catalizzatore per un re-rating positivo nel breve termine.

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