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Xi Jinping attacca i dazi: “Danneggiano il commercio globale” e firma con l’Azerbaigian una partnership strategica per rafforzare la nuova Via della Seta

Nel corso della visita ufficiale del presidente azero Ilham Aliyev a Pechino, il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato un messaggio diretto alla comunità internazionale, criticando apertamente l’adozione crescente di barriere tariffarie e guerre commerciali. “I dazi e i conflitti commerciali unilaterali – ha dichiarato Xi nel suo discorso congiunto – danneggiano l’ordine economico globale, ostacolano lo sviluppo sostenibile e violano i principi del libero scambio multilaterale.” Un’affermazione che, pur senza fare esplicito riferimento agli Stati Uniti o all’amministrazione Trump, appare chiaramente rivolta alle recenti mosse protezionistiche americane, culminate nell’aumento delle tariffe su beni strategici importati da Cina ed Europa.


Nello stesso contesto, Cina e Azerbaigian hanno annunciato la firma di una “partnership strategica globale”, un’intesa articolata che punta a rafforzare la cooperazione bilaterale su più fronti, con un focus prioritario sull’espansione della Belt and Road Initiative (BRI), la Nuova Via della Seta. L’Azerbaigian, già attore rilevante nel corridoio centrale della BRI, riveste un ruolo sempre più centrale per gli interessi logistici e commerciali cinesi nel Caucaso e lungo l’asse euroasiatico. La visita di Aliyev, che ha incontrato anche alti funzionari del Partito Comunista, ha prodotto un totale di venti accordi bilaterali firmati, in settori che vanno dalla logistica alla cooperazione doganale, dall’energia rinnovabile all’aerospazio, passando per la digitalizzazione, i trasporti, la giustizia e la protezione della proprietà intellettuale.


Un elemento simbolico e pratico dell’intesa è l’introduzione della reciprocità dell’esenzione dal visto per i cittadini di entrambi i Paesi, finalizzata ad agevolare i flussi turistici, commerciali e diplomatici. Sul fronte agricolo, l’Azerbaigian si è impegnato a intensificare l’export verso la Cina di prodotti ad alto valore aggiunto, come frutta secca, miele e vino, beneficiando della crescente domanda interna del mercato cinese per beni alimentari certificati e tracciabili. Pechino, dal canto suo, ha garantito supporto tecnologico per il miglioramento della produttività e dell’accesso al mercato tramite piattaforme di e-commerce controllate da conglomerati cinesi.


Uno dei punti cardine della nuova alleanza è il potenziamento della logistica euroasiatica, in particolare attraverso lo sviluppo del corridoio di trasporto Cina-Mar Caspio-Mar Nero-Europa. Xi Jinping ha ribadito l’importanza di investire in infrastrutture ferroviarie e portuali lungo la tratta Baku–Tbilisi–Kars e nelle rotte marittime che collegano il porto azero di Alat con l’Asia centrale e l’Europa orientale. “Il futuro del commercio internazionale non può prescindere dalla connettività”, ha dichiarato Xi, sottolineando che la collaborazione logistica tra Pechino e Baku avrà ricadute positive su tutta la regione.


La scelta dell’Azerbaigian come partner prioritario rientra in una strategia più ampia di diversificazione diplomatica di Pechino, che in un contesto globale dominato da nuove tensioni tra blocchi, punta a consolidare alleanze stabili al di fuori delle grandi potenze occidentali. L’asse con Baku offre inoltre alla Cina una porta d’ingresso alternativa verso l’Europa sud-orientale, svincolata dalle rotte via Russia, oggi sottoposte a pressioni geopolitiche e sanzioni.


Il presidente Aliyev ha definito l’accordo con la Cina “storico e lungimirante”, elogiando la visione multilaterale promossa da Xi e ribadendo il sostegno azero alla Belt and Road Initiative come “piattaforma concreta per la prosperità condivisa”. La firma della partnership strategica giunge in un momento cruciale per entrambi i Paesi: l’Azerbaigian sta cercando di rafforzare la propria indipendenza economica e diplomatica rispetto all’influenza russa e turca, mentre la Cina è impegnata a contrastare l’isolamento derivante dalle politiche tariffarie americane e a consolidare la propria posizione nel sistema commerciale globale.


La sintonia tra Pechino e Baku, cementata da interessi convergenti su energia, trasporti e commercio, si traduce in una cooperazione bilaterale sempre più strutturata e interconnessa. Mentre gli equilibri internazionali si ridisegnano attorno a nuove sfere di influenza e modelli di sviluppo, la diplomazia economica cinese rafforza il proprio asse verso Sud e verso Est, puntando su partner strategici con elevata elasticità politica e una visione pragmatica del multipolarismo globale.

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