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Vertice di Parigi: la "Coalizione dei Volenterosi" tra sostegno all'Ucraina e tensioni internazionali

Il 27 marzo 2025, Parigi ha ospitato un vertice cruciale della "Coalizione dei Volenterosi", un'alleanza informale di circa 30 Paesi, tra cui membri della NATO e dell'Unione Europea, riunitisi per discutere il sostegno all'Ucraina e le strategie per affrontare l'aggressione russa. L'incontro, presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron, ha visto la partecipazione di leader internazionali come il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Keir Starmer.​


Al centro del vertice, la proposta di creare una "forza di rassicurazione" da dispiegare in Ucraina per garantire la sicurezza e monitorare un eventuale cessate il fuoco. Francia e Regno Unito si sono mostrati favorevoli a questa iniziativa, mentre altri Paesi, tra cui l'Italia, hanno espresso riserve. Il governo italiano ha ribadito che non prevede l'invio di truppe sul terreno, se non nell'ambito di una missione sotto l'egida delle Nazioni Unite.​


Durante il summit, Macron ha annunciato un ulteriore sostegno militare a Kiev, comprendente la fornitura di missili anticarro, sistemi di difesa aerea e veicoli blindati. Zelensky ha accolto con favore l'impegno, sottolineando la necessità di un supporto continuo per contrastare l'offensiva russa.​


La Russia ha reagito duramente al vertice, con l'ex presidente Dmitry Medvedev che ha criticato l'iniziativa, accusando l'Occidente di voler prolungare il conflitto e mettendo in discussione la disponibilità dei Paesi occidentali ad accettare ulteriori perdite umane. Le dichiarazioni di Medvedev hanno alimentato le tensioni internazionali, evidenziando la complessità della situazione e la difficoltà di trovare una soluzione condivisa.​


Il vertice di Parigi ha rappresentato un momento significativo nella gestione della crisi ucraina, evidenziando le divergenze tra gli alleati occidentali sulle modalità di intervento e il ruolo delle organizzazioni internazionali. Mentre alcuni Paesi spingono per un coinvolgimento più diretto, altri preferiscono un approccio più cauto, puntando su soluzioni diplomatiche e il coinvolgimento delle Nazioni Unite.​


In questo contesto, l'Italia si è distinta per la sua posizione prudente, sottolineando l'importanza di un'azione coordinata e legittimata a livello internazionale. Il governo italiano ha espresso la volontà di contribuire alla stabilità della regione, ma ha anche evidenziato la necessità di evitare iniziative unilaterali che potrebbero compromettere l'unità dell'Occidente e la credibilità delle istituzioni internazionali.​


Il vertice ha anche messo in luce le sfide legate alla gestione delle sanzioni contro la Russia, con alcuni Paesi che chiedono un inasprimento delle misure, mentre altri temono le ripercussioni economiche e sociali di ulteriori restrizioni. La discussione sulle sanzioni ha evidenziato le difficoltà nel mantenere una posizione comune e la necessità di un dialogo continuo tra gli alleati.

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