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Trump sollecita la Fed a tagliare i tassi mentre i dazi iniziano a influenzare l'economia

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente esortato la Federal Reserve (Fed) a ridurre i tassi d'interesse, sottolineando che i dazi imposti dall'amministrazione stanno iniziando a manifestare i loro effetti sull'economia nazionale. Questa richiesta arriva in un momento di crescente incertezza economica, con l'inflazione in aumento e una crescita economica in rallentamento.​


La posizione di Trump sulla politica monetaria

In un post sul suo social network, Truth Social, Trump ha dichiarato: "La Fed farebbe molto meglio a tagliare i tassi mentre i dazi statunitensi iniziano a farsi strada nell’economia. Fate la cosa giusta. Il 2 aprile è il Giorno della Liberazione in America!!!".  Questa affermazione evidenzia la pressione esercitata dal presidente sulla banca centrale affinché adotti una politica monetaria più accomodante in risposta alle tensioni commerciali in corso.​


La risposta della Federal Reserve

Nonostante le sollecitazioni del presidente, la Fed, guidata dal presidente Jerome Powell, ha deciso di mantenere invariati i tassi d'interesse al 4,25%-4,5%. Powell ha riconosciuto che l'incertezza derivante dai dazi sta contribuendo all'aumento dell'inflazione, ma ha sottolineato che questo effetto potrebbe essere transitorio. La Fed prevede un aumento dell'inflazione al 2,7% per quest'anno, leggermente superiore alla precedente stima del 2,5%, e una crescita del PIL in rallentamento all'1,7%, rispetto alla precedente previsione del 2,1%. ​


Le implicazioni dei dazi sull'economia statunitense

L'amministrazione Trump si sta preparando ad annunciare una nuova serie di dazi, noti come dazi "reciproci", che potrebbero colpire diverse nazioni. Sebbene i dettagli specifici non siano stati resi noti, l'introduzione di ulteriori tariffe potrebbe esercitare pressioni inflazionistiche sull'economia statunitense, aumentando i prezzi per i consumatori e influenzando negativamente la crescita economica. 


Le preoccupazioni degli economisti

Gli economisti esprimono preoccupazione riguardo a una possibile situazione di stagflazione, caratterizzata da un aumento dell'inflazione accompagnato da una crescita economica stagnante. La combinazione di dazi elevati e tassi d'interesse stabili potrebbe frenare la domanda dei consumatori e degli investimenti delle imprese, rallentando ulteriormente l'economia. ​


Le prospettive future della politica monetaria

La Fed ha indicato l'intenzione di monitorare attentamente gli sviluppi economici e commerciali prima di apportare modifiche alla politica monetaria. Sebbene siano previsti due tagli dei tassi entro la fine dell'anno, la tempistica e l'entità di tali riduzioni dipenderanno dall'evoluzione dell'economia e dall'impatto delle politiche commerciali dell'amministrazione. ​


Le reazioni dei mercati finanziari

In risposta alle dichiarazioni di Trump e alle decisioni della Fed, i mercati finanziari hanno mostrato reazioni contrastanti. Mentre alcuni indici azionari hanno registrato modesti guadagni, altri sono rimasti stabili o hanno subito lievi perdite. Gli investitori rimangono cauti, in attesa di ulteriori indicazioni sulla direzione della politica monetaria e sull'evoluzione delle tensioni commerciali. 

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