Trump e Netanyahu propongono il trasferimento dei palestinesi da Gaza: un piano controverso che scuote la comunità internazionale
- piscitellidaniel
- 16 apr
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Nel febbraio 2025, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato un piano per il trasferimento permanente dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, con l'obiettivo di trasformare l'area in una "Riviera del Medio Oriente" sotto controllo statunitense. Durante una conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha dichiarato che gli abitanti di Gaza dovrebbero essere ricollocati in paesi limitrofi, escludendo il diritto al ritorno una volta completata la ricostruzione dell'area.
Il piano di Trump: dettagli e obiettivi
Il piano prevede che gli Stati Uniti assumano il controllo della Striscia di Gaza, con l'intento di ricostruire l'area e trasformarla in una destinazione turistica. Trump ha suggerito che i palestinesi dovrebbero essere trasferiti in paesi vicini, come Egitto e Giordania, e ha affermato che non avrebbero il diritto di tornare a Gaza una volta completata la trasformazione dell'area.
Reazioni internazionali e critiche
Il piano ha suscitato forti reazioni a livello internazionale. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha criticato la proposta, definendola una forma di "pulizia etnica". Molti paesi europei, tra cui Germania, Francia e Regno Unito, hanno espresso la loro opposizione al piano, sottolineando che qualsiasi trasferimento forzato della popolazione palestinese sarebbe inaccettabile e contrario al diritto internazionale.
Sostegno e opposizione in Israele
In Israele, il piano ha ricevuto un sostegno significativo da parte di alcuni leader politici. Il primo ministro Netanyahu ha espresso il suo appoggio alla proposta di Trump, affermando che dovrebbe essere perseguita. Anche il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, e il leader dell'opposizione, Yair Lapid, hanno mostrato apertura verso l'idea.
Implicazioni legali e umanitarie
Il piano di Trump solleva importanti questioni legali e umanitarie. Il trasferimento forzato di popolazioni è vietato dal diritto internazionale e potrebbe costituire un crimine di guerra. Inoltre, la proposta ignora le aspirazioni nazionali dei palestinesi e potrebbe compromettere ulteriormente la possibilità di una soluzione a due stati.
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