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Tensioni transatlantiche: la chat segreta di Trump e le accuse all'Europa

Il 25 marzo 2025, una significativa breccia nella sicurezza delle comunicazioni della Casa Bianca ha rivelato profonde fratture nelle relazioni transatlantiche. Jeffrey Goldberg, direttore della rivista "The Atlantic", è stato accidentalmente incluso in una chat di gruppo riservata su Signal, utilizzata da alti funzionari dell'amministrazione Trump per discutere operazioni militari sensibili. Questa fuga di notizie ha portato alla luce commenti critici nei confronti dell'Unione Europea, alimentando ulteriormente le tensioni tra Washington e Bruxelles.​


La chat riservata e l'inclusione accidentale

La chat in questione fungeva da sala di guerra virtuale per l'amministrazione statunitense, con discussioni focalizzate su piani per bombardare obiettivi in Yemen, mirati a prevenire attacchi dei ribelli Houthi alle navi commerciali nel Mar Rosso. Oltre al vicepresidente JD Vance, tra i partecipanti figuravano il segretario alla Difesa Pete Hegseth, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e la capo dello staff Susie Wiles. L'inclusione accidentale di Goldberg ha permesso al giornalista di accedere a dettagli operativi e, soprattutto, a commenti privati riguardanti l'Europa. 


Critiche all'Europa: "parassiti" e "scrocconi"

Durante le conversazioni, il vicepresidente Vance ha espresso dubbi sull'opportunità di un intervento militare, sottolineando che solo il 3% del commercio statunitense transita attraverso il Canale di Suez, rispetto al 40% del commercio europeo. Ha manifestato preoccupazione che il pubblico americano potesse non comprendere la necessità di un'azione del genere, suggerendo che l'intervento servisse principalmente a "inviare un messaggio". Il segretario Hegseth ha risposto condividendo la frustrazione di Vance verso gli alleati europei, definendoli "parassiti" e giudicando "patetico" il loro atteggiamento. Vance ha ulteriormente commentato: "Odio salvare di nuovo l'Europa". 


Reazioni internazionali e implicazioni diplomatiche

La divulgazione di questi scambi ha suscitato immediate reazioni a livello internazionale. Funzionari europei hanno espresso sorpresa e indignazione per le osservazioni emerse, sottolineando l'importanza della cooperazione transatlantica in materia di sicurezza e commercio. Analisti politici hanno evidenziato come tali commenti possano erodere ulteriormente la fiducia tra gli alleati NATO e complicare le già delicate relazioni diplomatiche. Questa vicenda si inserisce in un contesto di crescente tensione, con l'amministrazione Trump che ha recentemente minacciato l'imposizione di dazi del 25% sulle importazioni europee, accusando l'UE di pratiche commerciali sleali.


Contesto delle relazioni USA-UE sotto l'amministrazione Trump

Le relazioni tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno attraversato periodi turbolenti durante la presidenza Trump. Fin dall'inizio del suo mandato, Trump ha adottato una postura critica nei confronti dell'Europa, accusando gli alleati di non contribuire equamente alle spese della NATO e di sfruttare gli Stati Uniti in ambito commerciale. Queste tensioni hanno portato a minacce di guerre commerciali e a una crescente distanza tra le due sponde dell'Atlantico. ​


Implicazioni per la sicurezza transatlantica

La percezione di un'Europa "scroccona" o "parassita" potrebbe influenzare le future decisioni degli Stati Uniti riguardo al loro impegno nella sicurezza europea. Se Washington dovesse ridurre il proprio supporto, l'Europa potrebbe trovarsi costretta a rafforzare le proprie capacità di difesa autonoma, riconsiderando le dinamiche all'interno della NATO e potenzialmente portando a una ridefinizione delle alleanze globali.​


Prospettive future e necessità di dialogo

Questa fuga di notizie evidenzia la necessità di un dialogo franco e costruttivo tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Entrambe le parti devono affrontare le divergenze e lavorare verso una collaborazione basata sul rispetto reciproco e su interessi comuni. Solo attraverso una comunicazione aperta sarà possibile superare le attuali tensioni e rafforzare il partenariato transatlantico in un contesto geopolitico sempre più complesso.

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