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Tassi fermi in Giappone: l'incertezza sui dazi USA influenza la politica monetaria

La Banca del Giappone (BoJ) ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse a breve termine allo 0,5%, interrompendo temporaneamente la politica di rialzo dei tassi avviata nel 2024. Questa decisione unanime del board della BoJ riflette le crescenti preoccupazioni riguardo alle politiche tariffarie degli Stati Uniti e alle loro possibili ripercussioni sull'economia globale.


Contesto economico interno: salari e inflazione

Nonostante l'incertezza internazionale, l'economia giapponese mostra segnali positivi sul fronte interno. Recentemente, le principali aziende del Paese hanno concordato con i sindacati significativi aumenti salariali per il terzo anno consecutivo. Questo incremento dei salari potrebbe stimolare la domanda interna e contribuire a un aumento dell'inflazione, avvicinando l'obiettivo del 2% fissato dalla BoJ. Tuttavia, il governatore Kazuo Ueda ha sottolineato la necessità di valutare attentamente l'impatto delle tensioni commerciali globali sull'economia giapponese prima di procedere con ulteriori modifiche alla politica monetaria. 


Prospettive future: possibili rialzi dei tassi

Gli analisti prevedono che la BoJ potrebbe aumentare il tasso di interesse allo 0,75% nel terzo trimestre del 2025, possibilmente già a luglio. Tuttavia, questa previsione dipende dall'evoluzione delle tensioni commerciali globali e dalla capacità dell'economia giapponese di mantenere una crescita stabile in un contesto internazionale incerto. 


Impatto delle politiche tariffarie statunitensi sul Giappone

Le politiche tariffarie dell'amministrazione Trump rappresentano una fonte significativa di incertezza per l'economia giapponese. Gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco per i prodotti giapponesi, con esportazioni annuali superiori a 140 miliardi di dollari, di cui il 28% costituito da automobili. L'introduzione di nuovi dazi sulle importazioni di auto, prevista per il 2 aprile, potrebbe avere un impatto rilevante sull'industria automobilistica giapponese e sull'intera economia del Paese.


Reazioni delle imprese giapponesi alle tensioni commerciali

Le aziende giapponesi, come Honda e Toyota, hanno adottato strategie di delocalizzazione della produzione negli Stati Uniti per mitigare l'impatto dei dazi. Questa strategia potrebbe ridurre le conseguenze negative delle politiche protezionistiche statunitensi sui loro bilanci. Tuttavia, rimane l'incertezza su come le nuove tariffe influenzeranno le catene di approvvigionamento globali e la competitività delle imprese giapponesi nel lungo periodo.

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