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Svezia: Boicottaggio dei Supermercati per Protesta Contro l'Aumento dei Prezzi Alimentari

In Svezia, una crescente insoddisfazione per l'aumento dei prezzi dei generi alimentari ha spinto migliaia di cittadini a organizzare un boicottaggio dei principali supermercati del paese. L'iniziativa, denominata "Bojkotta vecka 12" (Boicotta la settimana 12), si è svolta nella dodicesima settimana del calendario, coinvolgendo catene come Lidl, Hemköp, Ica, Coop e Willys. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, il costo annuale per alimentare una famiglia in Svezia è aumentato fino a 30.000 corone svedesi (circa 2.290 sterline) dal gennaio 2022. 


Motivazioni del Boicottaggio

I promotori del boicottaggio attribuiscono l'impennata dei prezzi a un "oligopolio" di supermercati e grandi produttori che, a loro avviso, privilegiano i profitti a scapito dei consumatori. La mancanza di concorrenza nel mercato alimentare svedese è vista come una delle cause principali dell'aumento dei prezzi. Filippa Lind, studentessa di Malmö e figura di spicco nell'iniziativa, ha dichiarato: "I politici devono intervenire e smantellare questo oligopolio che causa prezzi elevati a causa della mancanza di concorrenza tra le aziende alimentari". 


Reazioni dei Supermercati

Le principali catene di supermercati hanno risposto sottolineando che gli aumenti dei prezzi sono dovuti a fattori esterni, tra cui conflitti geopolitici, variazioni dei prezzi delle materie prime, cambiamenti climatici e problemi legati ai raccolti. Un portavoce di Hemköp ha affermato: "Ci sono molti fattori che influenzano i prezzi alimentari, tra cui guerra, geopolitica, prezzi delle materie prime, costi di lavorazione, cambiamenti climatici, condizioni meteorologiche e raccolti". Coop ha osservato un "leggero calo" nel numero di clienti durante la settimana del boicottaggio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ma ha precisato che è difficile attribuire questa diminuzione esclusivamente all'azione di protesta.


Intervento del Governo

Il governo svedese ha riconosciuto la problematica dell'aumento dei prezzi alimentari e ha proposto nuove misure per incrementare la produzione alimentare nazionale e stimolare la concorrenza nel settore. Il ministro degli Affari Rurali, Peter Kullgren, ha evidenziato che l'aumento dei prezzi è stato causato principalmente da fattori internazionali, come l'incremento dei prezzi delle materie prime dovuto a raccolti scarsi. Tuttavia, ha anche sottolineato la necessità di migliorare la concorrenza nel commercio al dettaglio. Kullgren ha dichiarato: "I prezzi alimentari sono aumentati nel tempo e colpiscono maggiormente le famiglie economicamente più deboli: famiglie con bambini, studenti e anziani con pensioni basse. È necessario affrontare la questione". ​


Contesto Europeo

La protesta in Svezia si inserisce in un contesto più ampio di manifestazioni contro l'aumento del costo della vita in Europa. In Bulgaria, ad esempio, i consumatori hanno boicottato le grandi catene di vendita al dettaglio il mese scorso per protestare contro l'aumento dei prezzi alimentari, portando a una diminuzione del fatturato di quasi il 30%. In gennaio, un boicottaggio simile in Croazia si è esteso a Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia. ​


Prospettive Future

Gli organizzatori del boicottaggio in Svezia intendono proseguire con ulteriori azioni, tra cui un boicottaggio di tre settimane mirato contro Ica, il principale rivenditore di generi alimentari del paese, e il produttore lattiero-caseario Arla. L'obiettivo è esercitare pressione sulle aziende e sul governo affinché adottino misure concrete per ridurre i prezzi dei beni di prima necessità e migliorare la concorrenza nel mercato alimentare svedese.

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