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Stellantis sospende temporaneamente 900 dipendenti negli Stati Uniti e ferma alcune fabbriche in Canada e Messico

Il 3 aprile 2025, Stellantis NV ha annunciato la sospensione temporanea di 900 lavoratori in cinque stabilimenti negli Stati Uniti, a seguito dell'introduzione di nuovi dazi del 25% sulle importazioni di automobili da parte dell'amministrazione Trump. Contestualmente, la compagnia ha deciso di interrompere temporaneamente la produzione in due impianti di assemblaggio situati in Canada e Messico.​


Dettagli delle sospensioni e chiusure temporanee

Gli stabilimenti statunitensi interessati sono impianti di produzione di motori e di stampaggio che forniscono componenti agli impianti di assemblaggio in Canada e Messico. In particolare, lo stabilimento di Windsor, in Canada, dove vengono prodotti i minivan Chrysler Pacifica e Voyager, nonché la Dodge Charger Daytona, sospenderà le operazioni per due settimane. L'impianto di Toluca, in Messico, responsabile dell'assemblaggio dei modelli Jeep Compass e Jeep Wagoneer S, interromperà la produzione per l'intero mese di aprile. ​


Motivazioni delle misure adottate

La decisione di Stellantis è una risposta diretta ai nuovi dazi del 25% imposti dall'amministrazione statunitense sulle importazioni di automobili, entrati in vigore il 2 aprile 2025. Queste tariffe rappresentano un aumento significativo rispetto all'aliquota base del 2,5% precedentemente applicata. Le case automobilistiche che importano veicoli da Canada o Messico possono dedurre il valore delle parti prodotte negli Stati Uniti dal dazio del 25%. 


In una comunicazione interna ai dipendenti, Antonio Filosa, Chief Operating Officer di Stellantis per le Americhe, ha dichiarato:​


"Con i nuovi dazi nel settore automobilistico ora in vigore, sarà necessaria la nostra resilienza collettiva e disciplina per superare questo periodo impegnativo. Tuttavia, ci adatteremo rapidamente a questi cambiamenti politici e proteggeremo la nostra azienda, mantenendo il nostro vantaggio competitivo e continuando a offrire prodotti eccellenti ai nostri clienti." ​


Reazioni sindacali e istituzionali

La United Auto Workers (UAW), il sindacato che rappresenta i lavoratori dell'industria automobilistica negli Stati Uniti, ha criticato la decisione di Stellantis. Il presidente dell'UAW, Shawn Fain, ha affermato che l'azienda possiede le risorse, la capacità produttiva e la forza lavoro necessarie per evitare tali licenziamenti, definendo le sospensioni "una scelta completamente non necessaria che l'azienda sta facendo". ​


Unifor, il sindacato canadese che rappresenta i lavoratori di Stellantis in Canada, non ha rilasciato commenti immediati sulla situazione. Anche la Casa Bianca ha declinato di commentare le sospensioni temporanee dei posti di lavoro annunciate da Stellantis. ​


Implicazioni per l'industria automobilistica

Le misure adottate da Stellantis evidenziano le difficoltà che le case automobilistiche stanno affrontando nell'adattarsi ai cambiamenti delle politiche commerciali. L'introduzione di dazi significativi sulle importazioni di veicoli potrebbe avere ripercussioni su tutta la catena di approvvigionamento, influenzando non solo i produttori di automobili, ma anche i fornitori di componenti e i concessionari.​


Altre case automobilistiche potrebbero trovarsi nella necessità di rivedere le loro operazioni e strategie di produzione per mitigare l'impatto dei dazi. Questo potrebbe includere la rilocalizzazione della produzione, l'aumento dei prezzi al consumo o la ricerca di esenzioni tariffarie attraverso negoziati con il governo.​


Prospettive future

Stellantis ha dichiarato che continuerà a valutare gli effetti a medio e lungo termine dei dazi sulle proprie operazioni e adotterà ulteriori misure se necessario. L'azienda ha sottolineato l'importanza di mantenere la competitività in un mercato in rapida evoluzione e di continuare a fornire prodotti di alta qualità ai propri clienti.


La situazione rimane fluida, e sarà fondamentale monitorare come Stellantis e altre aziende del settore automobilistico risponderanno alle sfide poste dalle nuove politiche commerciali. La collaborazione tra industria, sindacati e governi sarà cruciale per affrontare le difficoltà attuali e garantire la stabilità e la crescita del settore automobilistico.

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