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Riparte la fiducia in Italia: a maggio salgono gli indici di consumatori e imprese

Nel mese di maggio 2025, l’Istat ha rilevato un netto miglioramento del clima di fiducia sia da parte delle famiglie che delle imprese italiane. Dopo un periodo di incertezza e arretramento, i nuovi dati suggeriscono un’inversione di tendenza che potrebbe avere ripercussioni positive sull’andamento economico nazionale nel breve periodo. Le rilevazioni segnano una crescita significativa degli indici, alimentata da una percezione meno negativa del contesto economico generale, nonostante permangano criticità su scala globale.


L’indice del clima di fiducia dei consumatori, che ad aprile si era attestato a quota 92,7, ha registrato a maggio un balzo in avanti fino a 96,5 punti. Si tratta della variazione più ampia degli ultimi mesi e il livello più alto dall’autunno 2024. Questo dato supera ampiamente anche le previsioni formulate dagli analisti, che attendevano un incremento più contenuto attorno ai 93 punti. L’aumento è diffuso su tutte le componenti dell’indice: migliorano le attese sulla situazione economica generale, crescono le aspettative sulla situazione finanziaria familiare e si riduce il pessimismo sulle prospettive future del mercato del lavoro.


Contestualmente, anche il clima di fiducia delle imprese mostra segnali positivi. L’indice composito, che aggrega le opinioni degli operatori economici nei settori dell’industria, dei servizi, del commercio e delle costruzioni, è passato da 91,6 a 93,1 punti. Si interrompe così una tendenza negativa durata tre mesi consecutivi. L’incremento è particolarmente marcato nel comparto dei servizi, dove le aspettative sugli ordini e sull’andamento degli affari risultano in miglioramento. Il commercio al dettaglio beneficia della risalita della domanda, mentre l’industria registra una stabilizzazione delle valutazioni sulle scorte e sugli ordini. L’unico settore che mostra segnali contrastanti è quello delle costruzioni, dove prevalgono ancora incertezze legate al costo dei materiali e alla difficoltà nel reperimento della manodopera specializzata.


Il contesto macroeconomico in cui si inserisce questo rimbalzo è caratterizzato da una crescita del PIL nazionale dello 0,3% nel primo trimestre dell’anno. Sebbene l’incremento sia stato superiore alle attese, il governo ha confermato un atteggiamento prudente nelle stime per l’intero anno, fissando l’obiettivo di crescita per il 2025 allo 0,6%. Tale previsione tiene conto dei fattori di rischio presenti a livello internazionale, in particolare le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e la volatilità dei mercati energetici.


Secondo gli economisti, il miglioramento della fiducia potrebbe tradursi in una maggiore propensione alla spesa da parte delle famiglie e in una ripresa degli investimenti da parte delle imprese. In particolare, un recupero della domanda interna rappresenterebbe un elemento fondamentale per sostenere l’attività economica nei prossimi mesi, in un contesto in cui il contributo delle esportazioni rimane incerto.


Tra le componenti più dinamiche della fiducia dei consumatori vi è quella legata all’occupazione. Le famiglie percepiscono con minore apprensione i rischi legati alla perdita del posto di lavoro, anche in considerazione dei recenti dati positivi sul mercato del lavoro. Questo elemento potrebbe sostenere i consumi, contribuendo a dare slancio al commercio e ai servizi.


Dal lato delle imprese, la ripresa della fiducia si traduce spesso in una maggiore propensione a effettuare scelte strategiche di medio termine. Le aziende che percepiscono un clima economico più stabile possono tornare a pianificare investimenti, assumere personale e rafforzare le proprie attività produttive.


Nonostante il miglioramento registrato a maggio, gli operatori economici restano cauti. I principali fattori di incertezza restano legati all’evoluzione dell’inflazione, al costo del credito, ai tassi di interesse e al potenziale deterioramento delle condizioni geopolitiche. Tuttavia, i dati diffusi dall’Istat rappresentano un segnale importante di fiducia che potrebbe preludere a una graduale ripresa della dinamica economica. Il ritorno dell’ottimismo è infatti un elemento fondamentale per alimentare la crescita, rafforzare i consumi e stimolare l’iniziativa imprenditoriale in un contesto ancora fragile.

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