Meloni ribadisce l'impegno sul protocollo Italia-Albania: "Determinati a superare ogni ostacolo"
- piscitellidaniel
- 17 feb
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Il 17 febbraio 2025, durante la Conferenza dei prefetti e dei questori d'Italia presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riaffermato la determinazione del governo nell'attuare il protocollo Italia-Albania per la gestione dei flussi migratori. Questo accordo, firmato nel novembre 2023, prevede il trasferimento di migranti irregolari in centri di accoglienza situati in Albania, dove le loro richieste di asilo vengono esaminate sotto giurisdizione italiana ed europea.
Nonostante le recenti sentenze dei tribunali italiani che hanno sospeso il trattenimento di alcuni migranti nei centri albanesi, Meloni ha sottolineato l'importanza di proseguire con l'accordo, evidenziando l'interesse e il sostegno manifestato da numerosi Paesi europei verso questa iniziativa. La Premier ha dichiarato: "Siamo determinati a trovare una soluzione ad ogni ostacolo che appare, non solo perché crediamo nel protocollo, ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare secondo le indicazioni dei cittadini".
Il governo italiano ritiene urgente una revisione della direttiva rimpatri del 2008 e una ridefinizione del concetto di "Paese terzo sicuro". Questa necessità emerge alla luce di recenti provvedimenti giudiziari che, secondo l'esecutivo, sembrano disattendere quanto stabilito dal Parlamento italiano. Meloni ha evidenziato la fragilità dell'argomentazione sulla supremazia della normativa europea rispetto a quella nazionale, citando l'esempio della Germania che rimpatria migranti afgani senza contravvenire alle norme comunitarie.
Parallelamente, il Ministero dell'Interno ha esortato prefetti e questori ad aumentare i rimpatri dei migranti irregolari presenti sul territorio nazionale. Questa direttiva mira a rafforzare il controllo dei flussi migratori e a garantire una gestione più efficiente delle procedure di asilo e rimpatrio.
L'accordo con l'Albania rappresenta una soluzione innovativa nel panorama europeo della gestione migratoria. Tuttavia, la sua attuazione ha incontrato ostacoli legali, tra cui la mancata convalida del trattenimento di migranti nei centri albanesi da parte della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma. Queste decisioni giudiziarie si basano sull'impossibilità di riconoscere come "Paesi sicuri" gli Stati di provenienza dei migranti, rendendo inapplicabile la procedura di frontiera prevista dal protocollo.
In risposta a queste sfide, il governo italiano sta valutando l'introduzione di un nuovo decreto legge per superare gli ostacoli giudiziari e permettere il trasferimento dei migranti in Albania. Questo intervento normativo mira a chiarire le procedure e a garantire la conformità dell'accordo con le normative nazionali ed europee.
La Commissione Europea ha ribadito che qualsiasi accordo bilaterale, come il protocollo Italia-Albania, deve rispettare il diritto europeo e non compromettere il sistema comune di asilo dell'Unione. Il commissario europeo alla Migrazione, Magnus Brunner, ha sottolineato l'importanza di garantire che tali iniziative non incidano negativamente sulle norme comuni dell'UE.
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