Manifestazioni pro-Gaza a Roma e Milano: due piazze, due anime, un’unica causa
- piscitellidaniel
- 6 giu
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Le manifestazioni pro-Gaza che si sono svolte a Roma e Milano tra ottobre 2024 e giugno 2025 hanno evidenziato due approcci distinti alla protesta, pur condividendo l'obiettivo di denunciare le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e di sostenere la causa palestinese.
Roma: tra tensioni e mobilitazione politica
A Roma, le manifestazioni hanno assunto un carattere più politico e istituzionale. Il 12 ottobre 2024, circa 5.000 persone hanno partecipato a un corteo organizzato dalla comunità palestinese e dal movimento degli studenti palestinesi, sfilando da piazzale Ostiense a piazza Vittorio. I manifestanti hanno intonato slogan come "Palestina libera" e "siamo tutti antisionisti", chiedendo la fine dei bombardamenti su Gaza e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. Yousef Salman, presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, ha espresso rammarico per l'assenza della comunità ebraica romana e italiana nelle manifestazioni per la pace, sottolineando la necessità di un fronte comune contro la guerra.
Tuttavia, non tutte le manifestazioni nella capitale si sono svolte pacificamente. Il 5 ottobre 2024, una manifestazione non autorizzata ha visto la partecipazione di circa 7.000 persone, degenerando in scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Gruppi di incappucciati hanno lanciato bottiglie, bombe carta e oggetti contundenti contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Il bilancio è stato di 34 feriti, di cui 30 tra le forze dell'ordine, e quattro persone fermate. Il Viminale ha confermato l'ipotesi di infiltrati violenti tra i manifestanti, giustificando il divieto preventivo della manifestazione.
Più recentemente, il 7 giugno 2025, una manifestazione promossa da PD, M5S e AVS si è svolta a piazza San Giovanni, con l'obiettivo di chiedere la fine delle ostilità a Gaza e di denunciare le politiche del governo israeliano. Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni hanno lanciato un appello alla partecipazione, sottolineando la necessità di una posizione chiara contro il massacro in corso e il silenzio del governo italiano.
Milano: mobilitazione costante e radicalizzazione
A Milano, le manifestazioni pro-Gaza si sono caratterizzate per una mobilitazione costante e una crescente radicalizzazione. Dal 7 ottobre 2023, data dell'inizio del conflitto, si sono susseguite numerose manifestazioni, spesso organizzate da associazioni palestinesi, centri sociali e collettivi studenteschi. Il 30 novembre 2024, circa 2.000 persone hanno partecipato alla 60ª manifestazione contro il "genocidio a Gaza", sfilando da piazzale Loreto all'Anfiteatro della Martesana. I manifestanti hanno intonato slogan contro l'escalation della guerra e in solidarietà con la resistenza palestinese, denunciando il silenzio e la complicità dei governi occidentali.
Alcune manifestazioni hanno visto episodi di tensione e violenza. Il 24 febbraio 2024, durante una manifestazione con circa 15.000 partecipanti, un attivista ha bruciato una bandiera israeliana, mentre un gruppo di manifestanti ha lanciato uova e ordigni incendiari contro le forze dell'ordine e ha danneggiato un supermercato Carrefour. Una agente della polizia locale è rimasta ferita durante gli scontri.
Il 17 maggio 2025, un'altra manifestazione ha visto la partecipazione di circa 800 persone, che hanno sfilato da piazza Lodi a piazzale Corvetto, denunciando la politica "genocida, imperialista e colonialista" di Israele e ricordando la Nakba, l'esodo della popolazione araba palestinese durante la guerra del 1948.
Differenze e convergenze
Le manifestazioni pro-Gaza a Roma e Milano hanno evidenziato approcci differenti alla protesta. A Roma, le manifestazioni hanno avuto un carattere più istituzionale e politico, con la partecipazione di partiti e movimenti organizzati, e si sono svolte prevalentemente in forma autorizzata. A Milano, invece, la mobilitazione è stata più costante e radicata nei movimenti di base, con una presenza significativa di centri sociali e collettivi studenteschi, e ha visto episodi di maggiore radicalizzazione.
Nonostante queste differenze, entrambe le città hanno condiviso l'obiettivo di denunciare le operazioni militari israeliane a Gaza e di sostenere la causa palestinese, evidenziando una crescente attenzione dell'opinione pubblica italiana verso il conflitto in Medio Oriente.
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