Kellogg propone una divisione dell’Ucraina simile a Berlino nel 1945: scoppia il dibattito internazionale
- piscitellidaniel
- 14 apr
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Una proposta controversa per la pace in Ucraina
Il generale in pensione Keith Kellogg, inviato speciale dell'ex presidente Donald Trump per l'Ucraina, ha recentemente avanzato una proposta per la risoluzione del conflitto russo-ucraino che ha suscitato ampie discussioni a livello internazionale. In un'intervista al quotidiano britannico The Times, Kellogg ha suggerito la creazione di una zona demilitarizzata lungo le attuali linee del fronte, accompagnata dal dispiegamento di forze alleate occidentali a ovest del fiume Dnipro, senza la partecipazione diretta degli Stati Uniti. Questa configurazione, secondo Kellogg, potrebbe ricordare la divisione di Berlino dopo la Seconda Guerra Mondiale, con settori controllati da diverse potenze.
Dettagli della proposta
La proposta prevede che le forze britanniche e francesi assumano il ruolo di "forze di rassicurazione" nell'Ucraina occidentale, mentre le truppe russe manterrebbero il controllo delle aree già occupate nell'est del paese. Tra queste due zone, verrebbe istituita una fascia demilitarizzata larga circa 30 chilometri, monitorata per garantire il rispetto del cessate il fuoco. Kellogg ha sottolineato che gli Stati Uniti non invierebbero truppe sul terreno, ma che la presenza di forze alleate europee potrebbe contribuire a stabilizzare la situazione e a prevenire ulteriori escalation.
Reazioni e chiarimenti
Le dichiarazioni di Kellogg hanno immediatamente suscitato reazioni contrastanti. Molti osservatori hanno interpretato la proposta come una tacita accettazione della divisione territoriale dell'Ucraina, sollevando preoccupazioni sulla sovranità e l'integrità territoriale del paese. In risposta alle critiche, Kellogg ha precisato tramite i social media che la sua intenzione non era quella di proporre una "partizione" dell'Ucraina, ma piuttosto di delineare "zone di responsabilità" per facilitare il mantenimento della pace.
Contesto geopolitico e implicazioni
La proposta di Kellogg arriva in un momento in cui le trattative per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina sono in stallo, con entrambe le parti che continuano a subire e infliggere attacchi. Nel frattempo, l'ex presidente Trump ha espresso frustrazione per la mancanza di progressi nei negoziati, affermando che la guerra non sarebbe mai iniziata se lui fosse stato ancora in carica. Parallelamente, l'inviato speciale di Trump per la Russia, Steven Witkoff, ha incontrato il presidente Vladimir Putin a San Pietroburgo per discutere di una possibile tregua, ma i dettagli dell'incontro non sono stati resi pubblici.
Critiche e preoccupazioni
La proposta di Kellogg è stata accolta con scetticismo da parte di molti analisti e funzionari ucraini. L'analogia con la divisione di Berlino nel dopoguerra è stata giudicata inappropriata, considerando che l'Ucraina è uno stato sovrano con un governo democraticamente eletto, mentre la Germania del 1945 era una nazione sconfitta e occupata. Inoltre, la creazione di una zona demilitarizzata potrebbe essere vista come una concessione alle pretese territoriali della Russia, minando gli sforzi per il ripristino dell'integrità territoriale ucraina.
Prospettive future
Nonostante le controversie, la proposta di Kellogg ha riacceso il dibattito sulle possibili soluzioni diplomatiche al conflitto in Ucraina. Mentre alcuni vedono nella creazione di zone di responsabilità una via pragmatica per il cessate il fuoco, altri temono che tale approccio possa legittimare l'occupazione russa e compromettere la sovranità ucraina. La comunità internazionale continua a monitorare attentamente gli sviluppi, nella speranza di trovare una soluzione pacifica e duratura al conflitto.
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