“Tecnologie, principi e regole” secondo il presidente Emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, giurista, docente ed ex ministro, in dialogo sabato pomeriggio con il direttore del quotidiano Alto Adige, Alberto Faustini. Facendo il punto sulla giustizia in Italia alla luce delle prospettive di riforma, discutendo di autonomia differenziata – che preoccupa – ma anche di presidenzialismo e Carta costituzionale: “Non attuata”.
L'apertura è stata dedicata all'emergenza alluvione in Emilia Romagna: “Come la vede un giurista questa situazione?” “Il pericolo – spiega il presidente Flick - è che le transizione diventi una transazione. Tra la transizione ecologica e quella tecnologica ed energetica, c'è una stretta correlazione. L'articolo 9 della Costituzione parla di tutela dell'ambiente e del paesaggio, che molti non conoscono. Si lega in modo indissolubile con gli articoli 2 (diritti inviolabili dell'uomo) e 3 (pari dignità) della Carta. Come dire, guardiamo al passato, per progettare meglio il nostro futuro. Credo sia importante far viaggiare insieme transizione ecologica e tecnologica, ma non solo. Ho scritto un libro proprio “sull'algoritmo d'oro e la torre di Babele” (Baldini e Castoldi). Adesso siamo ad un nuovo tipo di linguaggio, tra persone, persone e macchine e tra macchine stesse. La visione in base al calcolo ha passato la mano all'intelligenza artificiale, che mi preoccupa molto in tutti settori”.
Su sollecitazione del direttore Faustini, il presidente Flick si sofferma quindi sui rischi che corre oggi la nostra società. “Rischiamo di passare dall'intelligenza artificiale – ha detto Flick - alla stupidità naturale. Io sono un giurista e spero cattolico. Ho un po' di perplessità . Benissimo l'intelligenza artificiale purché aiuti la persona a progredire. Siamo talmente affascinanti dalla tecnologia, che dimentichiamo i prezzi che questa ci fa pagare. Senza dimenticare l'indebolimento della persona umana. Si dimentica dove termina la persona umana – aggiunge ancora il presidente - e dove inizia quella artificiale. Oggi le tecnologie formano le regole”.
Ma a proposito di ordinamento e di norme, la situazione non è oggi così chiara. “E' di moda mettere da parte la Costituzione – spiega ancora Flick - e fare un unico articolo con centinaia di commi senza alcuna ragione di urgenza e necessità. In tutta la mia esperienza di diritto ho capito alcune cose. Sono entrato in questo mondo cercando certezza nella legge, ma ho capito che la legge non darà alcuna certezza. Il vero ragionamento è legato al ragionevole dubbio, fondamentale diventa quindi il dialogo senza imposizioni e polarizzazioni. La democrazia è prima di tutto rispetto reciproco. La seconda considerazione: si parla di Costituzione da cambiare perchè vecchia. Ma non non è realtà che la nostra Carta oggi non è più attuale, vero è invece che non è attuata. Prima sarebbe meglio cominciare ad interpretare o adeguare alcuni passaggi, poi a ridisegnarla”.
L'ex ministro, si è quindi soffermato sui rischi della transizione ecologica, che dovrà essere accompagnata anche da un cambiamento culturale: “Occorre una vera e propria transizione culturale – ha spiegato - rovesciando le cose. Pensiamo come ci stiamo arrabbiando sulla maternità surrogata. E' importante tornare alla concretezza e all'equilibrio. Pensiamo prima di tutto al diritto ad avere genitori da parte dei figli. A me interessa che i bambini abbiano tutti, lo stesso diritto”.
Il rischio che corriamo, è che la società diventi troppo 'tecnicizzata' dove la persona conta di meno. Ma il messaggio chiaro che arriva dalla nostra Costituzione è che la persona deve restare al centro. Pensiamo solo alle crisi di questi ultimi anni: globalizzazione nel 2008, Covid nel 2019, oggi la guerra. Tutto questo ha inciso pesantemente sulla personalità umana. In questi anni abbiamo privato le persone di relazioni. Ignoriamo il passato e ci disinteressiamo troppo spesso del futuro. Per questo transizione ecologica e tecnologica ma anche culturale ed umana. Perchè rischiamo di non riconoscere confine tra 'umanizzare' la tecnica e 'tecnicizzare' l'uomo”. La discussione prosegue quindi con la crisi della giustizia, con avvocati e magistrati che litigano tra loro, ma anche su fine vita e nuove nascite, con le relative conseguenze in campo giuridico.
In chiusura, due temi politici di grande attualità: presidenzialismo e autonomia differenziata, che cosa ne pensa il giurista ed ex politico Flick? “Sono temi importanti – ha confermato – ma prima forse, dobbiamo cambiare il sistema elettorale. Abbiamo finito per distruggere i partiti. Mi domando come si faccia a portare avanti la modifica della Costituzione con il presidenzialismo (premierato forte? O altre strade?) in un momento come questo. I governi devono essere certamente più stabili, ma sono aspetti che vanno verificati con calma e con un dialogo che deve avvenire in Parlamento, coinvolgendo tutti. Sull'autonomia differenziata infine, ho paura che possa aggravare ulteriormente la frattura tra nord e sud, a cominciare dalla sanità”.
Fonte: Festival Economia 2023
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