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Gaza, la strage silenziosa: dieci membri di una famiglia uccisi in un raid. Il cardinale Pizzaballa: “Situazione vergognosa”​

Nella notte tra il 10 e l’11 aprile 2025, un attacco aereo ha colpito un'abitazione nel campo profughi di Al-Shati, nella Striscia di Gaza, provocando la morte di dieci persone appartenenti alla stessa famiglia. Tra le vittime, otto bambini e due donne. L’episodio ha suscitato sdegno internazionale e la dura condanna del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che ha definito la situazione “vergognosa”.​


La tragedia di Al-Shati

Secondo fonti locali, l’attacco ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Al-Shati, una delle aree più densamente popolate di Gaza. Le vittime appartenevano tutte alla stessa famiglia e si trovavano all’interno dell’abitazione al momento del bombardamento. I soccorritori hanno lavorato per ore tra le macerie nel tentativo di recuperare i corpi e prestare assistenza ai feriti.​


Le parole del cardinale Pizzaballa

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in visita pastorale a Gerusalemme, ha espresso profonda indignazione per l’accaduto. In una dichiarazione rilasciata alla stampa, ha affermato: “La situazione a Gaza è vergognosa. Non possiamo restare in silenzio di fronte a tali atrocità. È necessario un immediato cessate il fuoco e l’avvio di negoziati per una pace duratura”.​


La risposta della comunità internazionale

L’attacco ha suscitato reazioni da parte di numerosi leader mondiali e organizzazioni internazionali. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto un’indagine indipendente sull’accaduto e ha ribadito l’importanza di proteggere i civili nei conflitti armati. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per l’escalation della violenza e ha sollecitato entrambe le parti a riprendere i colloqui di pace.​


La situazione umanitaria a Gaza

La Striscia di Gaza vive una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo dati recenti, oltre il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, con accesso limitato a servizi essenziali come acqua potabile, elettricità e assistenza sanitaria. Le infrastrutture sono state gravemente danneggiate dai continui bombardamenti, rendendo difficile la distribuzione di aiuti umanitari.​


L’appello delle organizzazioni umanitarie

Numerose ONG hanno lanciato appelli urgenti per l’invio di aiuti umanitari a Gaza. Medici Senza Frontiere ha denunciato la carenza di forniture mediche e la difficoltà nel garantire cure adeguate ai feriti. La Croce Rossa Internazionale ha chiesto l’apertura di corridoi umanitari sicuri per permettere l’evacuazione dei civili e l’ingresso di aiuti.​


Le prospettive per il futuro

La comunità internazionale è chiamata a intensificare gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto e avviare un processo di pace sostenibile. È fondamentale garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile evitare ulteriori tragedie e costruire un futuro di speranza per la popolazione di Gaza.

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