Gaza, la strage silenziosa: dieci membri di una famiglia uccisi in un raid. Il cardinale Pizzaballa: “Situazione vergognosa”
- piscitellidaniel
- 11 apr
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Nella notte tra il 10 e l’11 aprile 2025, un attacco aereo ha colpito un'abitazione nel campo profughi di Al-Shati, nella Striscia di Gaza, provocando la morte di dieci persone appartenenti alla stessa famiglia. Tra le vittime, otto bambini e due donne. L’episodio ha suscitato sdegno internazionale e la dura condanna del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che ha definito la situazione “vergognosa”.
La tragedia di Al-Shati
Secondo fonti locali, l’attacco ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Al-Shati, una delle aree più densamente popolate di Gaza. Le vittime appartenevano tutte alla stessa famiglia e si trovavano all’interno dell’abitazione al momento del bombardamento. I soccorritori hanno lavorato per ore tra le macerie nel tentativo di recuperare i corpi e prestare assistenza ai feriti.
Le parole del cardinale Pizzaballa
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in visita pastorale a Gerusalemme, ha espresso profonda indignazione per l’accaduto. In una dichiarazione rilasciata alla stampa, ha affermato: “La situazione a Gaza è vergognosa. Non possiamo restare in silenzio di fronte a tali atrocità. È necessario un immediato cessate il fuoco e l’avvio di negoziati per una pace duratura”.
La risposta della comunità internazionale
L’attacco ha suscitato reazioni da parte di numerosi leader mondiali e organizzazioni internazionali. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto un’indagine indipendente sull’accaduto e ha ribadito l’importanza di proteggere i civili nei conflitti armati. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per l’escalation della violenza e ha sollecitato entrambe le parti a riprendere i colloqui di pace.
La situazione umanitaria a Gaza
La Striscia di Gaza vive una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo dati recenti, oltre il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, con accesso limitato a servizi essenziali come acqua potabile, elettricità e assistenza sanitaria. Le infrastrutture sono state gravemente danneggiate dai continui bombardamenti, rendendo difficile la distribuzione di aiuti umanitari.
L’appello delle organizzazioni umanitarie
Numerose ONG hanno lanciato appelli urgenti per l’invio di aiuti umanitari a Gaza. Medici Senza Frontiere ha denunciato la carenza di forniture mediche e la difficoltà nel garantire cure adeguate ai feriti. La Croce Rossa Internazionale ha chiesto l’apertura di corridoi umanitari sicuri per permettere l’evacuazione dei civili e l’ingresso di aiuti.
Le prospettive per il futuro
La comunità internazionale è chiamata a intensificare gli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto e avviare un processo di pace sostenibile. È fondamentale garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile evitare ulteriori tragedie e costruire un futuro di speranza per la popolazione di Gaza.
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