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Aprile 2025: inflazione al 2%, ma accelerano i prezzi di fondo. Pressioni sotto la superficie della stabilità

Nel mese di aprile 2025 l’inflazione in Italia si è attestata al 2% su base annua, segnando un incremento dello 0,2% rispetto a marzo. È quanto rileva l’Istat nella stima preliminare dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), che include l’intero paniere di beni e servizi acquistati dai consumatori. La dinamica, apparentemente stabile, cela però un’accelerazione dei prezzi al netto delle componenti più volatili, che solleva nuove riflessioni sulla solidità della disinflazione in corso e sulle scelte future in ambito monetario.


Il dato di aprile si colloca in linea con le attese di una stabilizzazione dell’inflazione complessiva. Tuttavia, l’attenzione degli analisti si è subito concentrata sull’inflazione di fondo, che esclude energia e alimentari freschi: il tasso è salito al 2,2% su base annua, in netto aumento rispetto all’1,9% registrato a marzo. Si tratta del primo rialzo dell’inflazione core dopo quattro mesi di progressiva discesa e riporta al centro dell’attenzione il ruolo della domanda interna e dei settori più esposti all’aumento del costo del lavoro e alle dinamiche salariali.


L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), utilizzato per confrontare l’inflazione nei diversi Paesi dell’Unione Europea, ha evidenziato un incremento dello 0,5% su base mensile e del 2,1% su base annua, identico al dato registrato a marzo. L’IPCA, che adotta una metodologia differente dal NIC, conferma una tendenza alla stabilità nella crescita dei prezzi, pur segnalando qualche residua pressione nei servizi e nei beni industriali non energetici.


Secondo i tecnici dell’Istat, a trainare l’inflazione nel mese di aprile sono stati i servizi relativi ai trasporti, i pacchetti vacanza e alcuni beni alimentari trasformati. Gli aumenti più consistenti si sono registrati nei comparti legati alla mobilità e al turismo, anche in previsione della stagione estiva. Al contrario, i prezzi dei beni energetici regolamentati (come gas ed energia elettrica) hanno registrato una lieve flessione, contribuendo a mantenere l’inflazione headline sotto controllo.


Dal lato della domanda, gli operatori economici segnalano una situazione in chiaroscuro: da un lato la fiducia delle famiglie è cresciuta leggermente nel mese di aprile, sostenuta dal calo dei tassi sui mutui e da un mercato del lavoro che si mantiene stabile. Dall’altro, i consumi non mostrano ancora una decisa accelerazione, con un atteggiamento prudente da parte delle famiglie nei confronti della spesa, in particolare per beni durevoli.


L’evoluzione dell’inflazione di fondo è diventata un elemento cruciale per le prossime decisioni della Banca Centrale Europea. Se da un lato l’inflazione generale appare sotto controllo e compatibile con l’obiettivo del 2%, la risalita dell’inflazione core suggerisce che le pressioni sottostanti potrebbero non essersi completamente dissipate. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha recentemente dichiarato che sarà necessaria grande cautela nel valutare tagli ai tassi d’interesse, in attesa di un consolidamento del quadro macroeconomico.


Nel frattempo, il dibattito politico nazionale si è riacceso sul tema del potere d’acquisto. Le associazioni dei consumatori hanno evidenziato come l’inflazione rimanga un fattore penalizzante per i nuclei familiari a reddito fisso, soprattutto nelle fasce a basso e medio reddito. Il rincaro dei servizi essenziali e di alcuni generi alimentari confezionati continua infatti ad avere un impatto visibile sulla spesa mensile, nonostante il calo dei prezzi energetici.


Nel complesso, il dato di aprile conferma che l’inflazione in Italia si sta muovendo all’interno di un corridoio di stabilità, ma che permangono spinte latenti che potrebbero riemergere in assenza di un coordinamento efficace tra politica monetaria e politiche fiscali. Il comportamento dei salari, l’andamento della domanda interna e la futura dinamica delle materie prime saranno determinanti nel tracciare la traiettoria dei prezzi nei prossimi mesi.

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