Approvata la prima legge italiana sulla Space Economy: nuove regole per operatori, start-up e investimenti pubblici
- piscitellidaniel
- 11 giu
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Il Senato ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge sulla Space Economy, segnando un momento storico per l'Italia che si dota per la prima volta di una normativa organica per regolamentare le attività spaziali. Il provvedimento, composto da 31 articoli, introduce un quadro normativo che disciplina l'esercizio delle attività spaziali, l'immatricolazione degli oggetti lanciati nello spazio, le responsabilità degli operatori e dello Stato, nonché misure economiche per sostenere il settore.
Autorizzazioni e vigilanza
La legge prevede l'obbligo di autorizzazione per gli operatori, sia italiani che stranieri, che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano o da un territorio estero. Sono esenti dall'obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali. L'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è incaricata della vigilanza sugli operatori e dell'immatricolazione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l'Italia è Stato di lancio.
Misure economiche e finanziamenti
Il provvedimento istituisce un Fondo per la Space Economy con carattere pluriennale, mirato a promuovere le attività del settore e favorire la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi. Il governo ha stanziato risorse complessive pari a 7,3 miliardi di euro fino al 2026, che includono 3,1 miliardi destinati all'attività triennale dell'Agenzia Spaziale Europea, 2,3 miliardi del budget dell'ASI e le risorse del PNRR destinate allo spazio.
Supporto a PMI e start-up
Per agevolare l'accesso delle piccole e medie imprese e delle start-up ai contratti pubblici, la legge prevede norme speciali in materia di appalti e promuove le attività e tecnologie aerospaziali. Tra le novità più rilevanti figurano la semplificazione burocratica, agevolazioni fiscali e iter accelerati per le autorizzazioni, strumenti fondamentali per rendere il settore più attrattivo e competitivo a livello globale.
Obblighi assicurativi
Il provvedimento disciplina le eventualità degli incidenti nello spazio, imponendo agli operatori autorizzati di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti dall'attività spaziale, con un massimale pari a 100 milioni di euro per episodio. Confindustria ha espresso preoccupazione per l'onerosità di tali massimali, proponendo una riduzione a 50 milioni di euro, in linea con le principali economie europee come la Francia.
Piano Nazionale per l'Economia dello Spazio
La legge prevede l'elaborazione di un Piano Nazionale per l'Economia dello Spazio, con un orizzonte di almeno cinque anni, che includa l'analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del comparto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbliche e contributi privati.
Reazioni politiche e industriali
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che la legge quadro sullo spazio "ci pone all'avanguardia tra i grandi player globali" . Tuttavia, il provvedimento ha suscitato polemiche da parte dell'opposizione, che ha criticato la legge per presunti favori a operatori stranieri e per la mancanza di attenzione alle aziende italiane ed europee in scelte strategiche per la sicurezza nazionale.
Prospettive future
Con l'approvazione di questa legge, l'Italia si colloca tra i paesi europei con una normativa avanzata nel settore spaziale, puntando a diventare un punto di riferimento in Europa e nel mondo. La creazione di un ecosistema favorevole agli investimenti e all'innovazione è un obiettivo chiave per il governo, che mira a rafforzare la competitività dell'industria manifatturiera, attrarre nuovi investimenti e creare opportunità per le giovani generazioni .
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