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Angelini (Bankitalia): finanza sostenibile tra transizione ecologica ed incertezze geopolitiche


Lo scorso 2 Aprile, presso la Sala Convegni della Banca d'Italia a Milano, si è svolto il convegno “La sostenibilità nell’industria finanziaria: vecchi modelli per nuovi scenari?”, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra gli interventi di rilievo, quello del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, Paolo Angelini, dedicato alle sfide e prospettive della finanza sostenibile nel contesto globale attuale.

Angelini ha evidenziato come il quadro internazionale sia oggi segnato da una crescente frammentazione geopolitica. Questo processo ostacola la cooperazione tra Stati, indebolisce le istituzioni multilaterali e rallenta la diffusione di tecnologie e conoscenze, complicando il cammino della transizione ecologica. Ne risentono anche soggetti chiave come il Network for Greening the Financial System (NGFS), le banche multilaterali di sviluppo e i mercati finanziari.

Per le banche centrali e le autorità di vigilanza, tale contesto incide sulla velocità della transizione ma non ne cambia la direzione. La gestione dei rischi climatici resta una priorità perseguita attraverso linee guida, controlli normativi e monitoraggio delle pratiche di sostenibilità degli operatori finanziari.

Nel suo intervento, Angelini ha formulato quattro osservazioni centrali.

Anzitutto, l’incertezza geopolitica impone prudenza nell’analisi delle prospettive della finanza sostenibile, che pur essendo inevitabile potrebbe subire rallentamenti.

In secondo luogo, ha criticato il rischio di una deregolamentazione eccessiva, come quella prevista dalla direttiva Omnibus, che ridurrebbe la trasparenza degli obblighi di sostenibilità previsti dalla CSRD.

Ha richiamato inoltre la necessità di maggiore trasparenza da parte degli intermediari verso i risparmiatori, soprattutto riguardo ai possibili effetti degli investimenti sostenibili sui rendimenti.

Infine, ha evidenziato come la frammentazione geopolitica, sebbene problematica, stia accelerando gli investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili, con ricadute positive sulla stabilità economica e sulla transizione ecologica.

L’intervento di Angelini ha dunque sottolineato come, nonostante le difficoltà del contesto, la rotta verso una finanza più sostenibile sia ormai tracciata e irrinunciabile.

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