Venerdì nero dei trasporti: sciopero nazionale blocca treni, aerei e mezzi pubblici
- piscitellidaniel
- 18 giu
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Venerdì 21 giugno si preannuncia come una giornata critica per la mobilità in Italia, a causa dello sciopero nazionale proclamato dai sindacati di base che coinvolgerà per 24 ore l’intero comparto dei trasporti. Saranno interessati non solo treni e aerei, ma anche autobus, metropolitane, trasporto marittimo e servizi locali, determinando potenziali blocchi e forti disagi per pendolari, studenti, lavoratori e turisti in tutta la penisola. Lo sciopero, convocato da USB, Cub, SGB e altre sigle autonome, si estende su scala nazionale ed è stato autorizzato dalla Commissione di Garanzia, pur con l’indicazione del rispetto delle fasce orarie protette.
Lo stop inizierà alle ore 21.00 di giovedì 20 giugno e si concluderà alla stessa ora del giorno successivo. Trenitalia e Italo hanno già attivato i piani di emergenza, pubblicando gli elenchi dei treni garantiti. Le Frecce, gli Intercity e i Regionali potranno subire cancellazioni o ritardi, fatta eccezione per i treni inclusi nelle fasce orarie comprese tra le 6.00 e le 9.00 del mattino e tra le 18.00 e le 21.00, che rappresentano i periodi nei quali la legge impone il mantenimento del servizio minimo essenziale.
Nel trasporto regionale, saranno garantite solo alcune corse. La situazione varia da regione a regione, con avvisi specifici pubblicati sui siti delle aziende locali. Ferrovie dello Stato raccomanda a tutti i viaggiatori di informarsi in tempo reale e di verificare la conferma del proprio treno prima di recarsi in stazione. Anche Italo ha predisposto un programma di treni minimi garantiti consultabile online, mentre l’azienda invita i passeggeri a riprogrammare il proprio viaggio senza costi di penale in caso di cancellazione o variazione.
Anche il trasporto pubblico locale sarà fortemente coinvolto. In città come Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Genova si prevedono riduzioni di servizio su autobus, tram, metropolitane e ferrovie suburbane. ATM a Milano, ATAC a Roma e le altre aziende partecipate comunali o regionali hanno diffuso i propri piani di servizio, specificando che verranno garantiti i collegamenti solo durante le fasce protette previste dalle normative vigenti. A Milano i mezzi circoleranno regolarmente dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 21.00; fuori da questi orari è previsto un forte rallentamento o la totale assenza di corse.
Lo sciopero interesserà anche il comparto del trasporto aereo, con possibili ripercussioni su voli nazionali e internazionali. I sindacati che aderiscono allo sciopero nazionale hanno incluso tra le categorie coinvolte anche il personale di terra, check-in, bagagli, addetti alla sicurezza e manutentori. ENAC ha avvertito i passeggeri dell’alta probabilità di ritardi o cancellazioni, invitando a consultare le compagnie aeree per conoscere in anticipo l’operatività dei propri voli. Alcune compagnie low cost potrebbero essere più esposte agli effetti dello sciopero, mentre Alitalia (ITA Airways) e Ryanair hanno già indicato i voli garantiti e le tratte che verranno comunque operate per obbligo normativo. Saranno assicurati i voli in partenza tra le 7.00 e le 10.00 e tra le 18.00 e le 21.00, oltre a quelli a lungo raggio già schedulati prima dell’avvio della protesta.
Coinvolto anche il trasporto marittimo: sono previsti rallentamenti nei collegamenti con le isole minori, come Eolie, Egadi, Pelagie, Tremiti e le tratte tra Sardegna e Campania. Le autorità portuali hanno confermato l’impatto soprattutto nei porti di Napoli, Palermo, Cagliari e Genova. Garantiti, anche in questo caso, i collegamenti essenziali nelle fasce orarie protette.
Lo sciopero, annunciato settimane fa, è motivato da una serie di rivendicazioni trasversali: aumento dei salari, riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, rinnovo dei contratti nazionali fermi da anni in alcuni settori, maggiore sicurezza sul lavoro e stabilizzazione dei precari. USB e Cub, in particolare, puntano il dito contro l’erosione del potere d’acquisto e la mancanza di misure strutturali da parte del governo per sostenere il lavoro nei servizi pubblici essenziali.
Secondo le prime stime, il venerdì nero dei trasporti potrebbe coinvolgere circa 5 milioni di viaggiatori in un solo giorno, con particolare impatto nelle grandi aree urbane e nei nodi intermodali, dove l’assenza di treni, autobus o metropolitane rende difficoltosa qualsiasi alternativa. Le associazioni dei consumatori, come Codacons e Adiconsum, hanno già chiesto interventi urgenti per tutelare i diritti degli utenti, ricordando che chi subisce cancellazioni o ritardi ha diritto a rimborsi, indennizzi o riprotezione gratuita su altre tratte.
Le principali sigle confederali (CGIL, CISL, UIL) non partecipano a questa mobilitazione, e alcune aziende private hanno escluso la possibilità di adesioni massicce. Tuttavia, l’ampia adesione prevista da parte dei lavoratori dei servizi locali, delle ferrovie e del trasporto urbano potrebbe rendere la giornata estremamente difficile dal punto di vista logistico. Anche i flussi turistici potrebbero risentirne, considerando l’avvicinarsi del fine settimana estivo, i ponti scolastici e le prime partenze per le vacanze. Le strutture alberghiere delle città turistiche hanno già ricevuto numerose segnalazioni di ospiti in difficoltà nel raggiungere le mete prenotate.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti monitora l’evolversi della situazione, ma al momento non sono previsti interventi di precettazione. Le amministrazioni comunali e regionali stanno attivando piani straordinari di gestione della mobilità, soprattutto nelle città più densamente popolate, con la possibilità di aumentare le corse nelle fasce garantite e di potenziare l’informazione ai cittadini tramite app, siti web e social network delle aziende di trasporto pubblico. Anche la Protezione Civile è stata allertata per eventuali picchi di criticità nei collegamenti.
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