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Trump firma l’ordine esecutivo: biglietti più cari per gli stranieri nei parchi nazionali USA

Il 3 luglio 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone un aumento delle tariffe d’ingresso ai parchi nazionali per i visitatori stranieri. La misura, che non specifica ancora l'entità dell'aumento né la data di entrata in vigore, è parte di una più ampia strategia dell'amministrazione per ridurre la spesa pubblica e privilegiare i cittadini americani nell'accesso alle risorse nazionali.


Attualmente, circa 100 dei 433 parchi nazionali statunitensi richiedono un biglietto d'ingresso, con tariffe che variano a seconda del sito. L'ordine esecutivo prevede che i residenti statunitensi abbiano priorità nelle prenotazioni e nei permessi per l'accesso ai parchi, una decisione che potrebbe influenzare significativamente il flusso turistico internazionale e l'economia locale delle aree adiacenti ai parchi.


L'amministrazione Trump giustifica l'aumento delle tariffe per i visitatori stranieri sottolineando che i cittadini americani già contribuiscono al mantenimento dei parchi attraverso le tasse federali, oltre al pagamento dei biglietti d'ingresso. Secondo la Casa Bianca, questa politica è in linea con quanto avviene in altri Paesi, dove è comune applicare tariffe differenziate tra residenti e non residenti per l'accesso a siti naturali e culturali.


Parallelamente, l'amministrazione ha proposto un taglio di oltre un miliardo di dollari al budget del National Park Service per l'anno fiscale 2026, una riduzione superiore a un terzo rispetto al finanziamento dell'anno precedente. Questi tagli hanno già avuto ripercussioni significative: il personale permanente del servizio parchi è diminuito del 24% e solo 4.500 dei 8.000 lavoratori stagionali previsti sono stati assunti per l'estate. La carenza di personale ha portato alla chiusura temporanea di alcune aree e alla riduzione dei servizi in parchi emblematici come Yosemite in California e Big Bend in Texas.


Nonostante le difficoltà operative, i parchi nazionali continuano ad attrarre un numero record di visitatori. Nel 2024, si è registrato un picco di 331 milioni di ingressi, con un aumento di 6 milioni rispetto all'anno precedente. Questo dato evidenzia l'importanza dei parchi come destinazioni turistiche sia per i cittadini americani che per i visitatori internazionali.


Le reazioni all'ordine esecutivo sono state contrastanti. Mentre alcuni sostenitori dell'amministrazione vedono la misura come un passo necessario per garantire la sostenibilità finanziaria dei parchi e dare priorità ai contribuenti americani, critici e ambientalisti esprimono preoccupazione per l'accessibilità e l'inclusività dei parchi nazionali. Organizzazioni turistiche temono che l'aumento delle tariffe per gli stranieri possa dissuadere i visitatori internazionali, con potenziali ricadute negative sull'economia locale e sull'immagine degli Stati Uniti come destinazione accogliente.


Inoltre, l'ordine esecutivo si inserisce in un contesto più ampio di politiche protezionistiche e di riduzione della spesa pubblica promosse dall'amministrazione Trump. Oltre ai tagli al budget del National Park Service, sono state adottate misure che limitano l'ingresso negli Stati Uniti da parte di cittadini di dodici Paesi, con l'obiettivo dichiarato di proteggere la sicurezza nazionale. Queste politiche hanno suscitato dibattiti accesi sia a livello nazionale che internazionale, alimentando discussioni sul bilanciamento tra sicurezza, economia e diritti civili.


La decisione di aumentare le tariffe per i visitatori stranieri nei parchi nazionali rappresenta un ulteriore tassello nella strategia dell'amministrazione Trump di riformare le politiche federali attraverso ordini esecutivi. Con oltre 100 ordini firmati nel primo giorno del suo secondo mandato, il presidente ha dimostrato l'intenzione di attuare rapidamente cambiamenti significativi, bypassando in molti casi il processo legislativo tradizionale.


Mentre l'effetto a lungo termine di queste misure resta da valutare, è chiaro che l'approccio adottato avrà un impatto duraturo sulla gestione delle risorse naturali, sull'immagine internazionale degli Stati Uniti e sull'esperienza dei milioni di visitatori che ogni anno scelgono di esplorare i parchi nazionali americani.

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