Superbonus 110: è una forma di erogazione
- Luca Baj
- 22 mar
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Con la sentenza n.

8389, datato 28 febbraio 2025, la terza sezione penale della Corte di Cassazione si è pronunciata sulla questione della rilevanza penale dell'aumento illecito dei costi nei contratti di appalto che usufruiscono del superbonus 110%. La Corte ha ribadito che questo incentivo fiscale rientra nella definizione di "erogazione" ai sensi dell'articolo 316-ter del codice penale, e che il guadagno illecito derivante da tale violazione può essere confiscato.
Il caso specifico nasce da un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pesaro nei confronti del Consorzio Alfa e del suo rappresentante legale, per un ammontare di 1.438.825,03 euro, corrispondente al profitto derivante dal reato di indebita percezione di fondi pubblici.
La Suprema Corte, ripercorrendo il ragionamento dei giudici di grado inferiore, ha confermato il rigetto del ricorso presentato dal rappresentante legale del consorzio. La Corte ha ritenuto che il metodo utilizzato nella fatturazione dei lavori appaltati costituisse il reato contestato, specificando che i costi di gestione del consorzio non possono essere considerati spese ammissibili ai fini del superbonus, in quanto non strettamente collegati agli interventi agevolabili e non adeguatamente documentati.
Di conseguenza, la Cassazione ha confermato che il superbonus, anche se strutturato come credito d'imposta, è da considerarsi un'"erogazione" ai sensi dell'articolo 316-ter del codice penale, ponendo fine alla controversia legale sulla natura giuridica dell'agevolazione fiscale. Per questi motivi, il ricorso dell'accusato è stato respinto e la misura cautelare reale è stata confermata.
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