Settore chimico e farmaceutico: i sindacati propongono aumenti salariali e riduzione dell'orario di lavoro
- piscitellidaniel
- 10 mar
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I sindacati del settore chimico e farmaceutico, Filctem, Femca e Uiltec, hanno recentemente presentato una piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, in scadenza il 30 giugno 2025. Le principali richieste includono un aumento salariale complessivo di 305 euro e una riduzione dell'orario di lavoro, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dallo smart working.
Dettagli delle richieste sindacali
La piattaforma sindacale si concentra su diversi aspetti chiave:
Aumento salariale: è stato richiesto un incremento complessivo di 305 euro per il livello di riferimento D1.
Riduzione dell'orario di lavoro: i sindacati propongono di ridurre l'orario lavorativo, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dallo smart working.
Formazione continua: viene sottolineata l'importanza della formazione per adattarsi alle nuove tecnologie e alle politiche di sostenibilità, con un focus sullo sviluppo delle competenze necessarie per la transizione digitale ed ecologica.
Salute, sicurezza e ambiente: si richiede una maggiore partecipazione dei lavoratori nella costruzione quotidiana della salute e sicurezza in azienda.
Contesto economico e relazioni industriali
Nonostante le sfide macroeconomiche e geopolitiche, l'industria chimica italiana rimane strategica per il tessuto industriale del Paese e svolge un ruolo significativo a livello europeo. Le relazioni industriali nel settore sono caratterizzate da un dialogo continuo e costruttivo, con una tradizione di collaborazione tra le parti sociali. La presentazione della piattaforma sindacale rappresenta un passo formale nel processo di rinnovo contrattuale, che prevede la discussione delle proposte nelle assemblee dei lavoratori prima dell'invio alle controparti datoriali, Federchimica e Farmindustria.
Precedenti rinnovi contrattuali e confronti settoriali
Nel precedente rinnovo contrattuale del 2022, era stato concordato un aumento di 204 euro, distribuito in cinque tranche fino al 2025. La nuova richiesta di 305 euro rappresenta un incremento significativo rispetto al passato, riflettendo probabilmente l'esigenza di recuperare il potere d'acquisto in un contesto inflazionistico.
La proposta di riduzione dell'orario di lavoro si inserisce in un trend più ampio che coinvolge altri settori. Ad esempio, nel settore alimentare, i sindacati hanno richiesto una riduzione dell'orario settimanale da 40 a 36 ore, insieme a un aumento salariale di 300 euro nel quadriennio. Anche nel settore metalmeccanico, le organizzazioni sindacali hanno avanzato richieste per ridurre l'orario a 35 ore settimanali, con aumenti salariali di 280 euro.
Sfide e prospettive
Le richieste sindacali di aumenti salariali e riduzione dell'orario di lavoro rappresentano una sfida significativa per le imprese del settore. La sostenibilità economica di tali misure dipenderà dalla capacità di bilanciare le esigenze dei lavoratori con la produttività e la competitività delle aziende. La transizione digitale e l'adozione di nuove tecnologie potrebbero offrire opportunità per aumentare l'efficienza e compensare i costi associati agli aumenti salariali e alla riduzione dell'orario di lavoro.
La centralità della formazione continua emerge come elemento cruciale per preparare la forza lavoro alle sfide future. Investire nello sviluppo delle competenze non solo favorisce l'adattamento alle nuove tecnologie, ma contribuisce anche a migliorare la qualità del lavoro e la soddisfazione dei dipendenti.
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