Scure sui mercati con i dazi USA. L’Italia tra rischi occupazionali e fragilità industriale
- Giuseppe Politi
- 4 apr
- Tempo di lettura: 2 min
L'annuncio del presidente statunitense Donald Trump riguardo all'imposizione di dazi del 20% sulle importazioni dall'Unione Europea ha scosso i mercati finanziari europei e italiani, sollevando preoccupazioni significative per l'economia e l'occupazione in Italia.
In seguito all'annuncio, le principali borse europee hanno registrato cali significativi. Il FTSE MIB di Milano ha chiuso con una perdita del 3,6%, risultando la peggiore tra le borse europee. Analogamente, il CAC 40 di Parigi e il DAX di Francoforte hanno ceduto rispettivamente il 3,31% e il 3,01% . Settori particolarmente colpiti includono l'industria automobilistica, con Stellantis in calo dell'8,06%, e il comparto energetico, con Tenaris e Saipem che hanno perso rispettivamente il 9,85% e il 9,02%.
L'Italia esporta annualmente beni verso gli Stati Uniti per un valore di circa 73 miliardi di euro, rappresentando il 9% del totale delle esportazioni italiane . Settori come la moda, l'agroalimentare e la meccanica strumentale sono particolarmente esposti. Secondo stime di Federconsumatori, i dazi potrebbero ridurre l'export italiano verso gli USA fino all'8%, con un impatto negativo sul PIL nazionale stimato tra 0,6% e 0,7% .
Le restrizioni commerciali potrebbero avere ripercussioni significative sul mercato del lavoro italiano. Confcooperative ha stimato che una diminuzione del 10% dei volumi esportati potrebbe mettere a rischio circa 15.000 posti di lavoro nel Paese . Questo scenario evidenzia la vulnerabilità di numerosi settori produttivi alle dinamiche del commercio internazionale.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riconosciuto la gravità della situazione, sottolineando che il mercato statunitense rappresenta il 10% dell'export italiano. Pur definendo la decisione americana "sbagliata", ha invitato a non alimentare allarmismi e ha annunciato l'avvio di studi per valutare l'impatto settore per settore. Meloni ha inoltre evidenziato la necessità di un'azione coordinata a livello europeo, suggerendo una revisione del Patto di Stabilità e una maggiore semplificazione normativa per rafforzare la competitività delle imprese europee .
Tra i potenziali vantaggi, la situazione attuale potrebbe spingere le imprese italiane a diversificare i mercati di sbocco, riducendo la dipendenza da singoli partner commerciali e incentivando l'innovazione per mantenere la competitività.Tuttavia, gli svantaggi appaiono preponderanti: la contrazione delle esportazioni verso un mercato chiave come quello statunitense potrebbe rallentare la crescita economica, aumentare la disoccupazione e indebolire la posizione dell'Italia nel commercio internazionale.
L'imposizione dei dazi statunitensi rappresenta una sfida significativa per l'economia italiana, richiedendo risposte strategiche sia a livello nazionale che europeo per mitigarne gli effetti negativi e salvaguardare l'occupazione e la crescita.
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