Nel 2022 la propensione al risparmio delle famiglie crolla all’8,1% (dal 13,2% nel 2021), riportandosi ai livelli precedenti la crisi pandemica del 2020. Il reddito disponibile aumenta del 6,2% (+3,5% nel 2021) in misura più contenuta della spesa per consumi finali (+12,4% nel 2022 e +6,3% nel 2021). La consistente crescita dei prezzi determina una contrazione del reddito disponibile delle famiglie espresso in termini reali, riducendo dell’1,2% il loro potere d’acquisto su base annua (+1,9% nel 2021).
Grazie anche al prolungamento del sistema di incentivi alle ristrutturazioni, gli investimenti in abitazioni delle famiglie consumatrici registrano nel 2022 un incremento di oltre 14 miliardi di euro (+17,1%), che consolida la rilevante crescita del 2021 (+42,3%). Il tasso di investimento del settore sale al 7,9% nel 2022.
La quota di profitto del le società non finanziarie si porta nel 2022 al 43,1% (dal 41,6% del 2021). Il valore aggiunto cresce del 9% (+10% nel 2021) mentre il risultato lordo di gestione registra un aumento più consistente pari al 12,9% (+9% nel 2021), soprattutto per effetto del sostegno fornito dalle amministrazioni pubbliche attraverso l’erogazione di contributi alla produzione, che includono i crediti di imposta per le spese energetiche. Prosegue il trend crescente degli investimenti effettuati dal settore (da +16,3% nel 2021 a +16,5% nel 2022) ed il tasso di investimento si attesta al 24,4% (dal 22,9% del 2021), raggiungendo il valore più alto dal 1995, anno di inizio della serie storica.
Nel settore delle società finanziarie il consistente incremento dei redditi da capitale netti sostiene il reddito primario (+22,3%) e il risparmio lordo (+15,9%); ne deriva un miglioramento dell’accreditamento netto del settore, che aumenta di 2,7 miliardi rispetto al 2021, raggiungendo i 67,6 miliardi di euro.
Nel 2022 l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche è pari a -151,9 miliardi di euro (-161,2 miliardi nel 2021).
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