Reati contro la persona e contro la proprietà: vittime ed eventi - 2022/2023
- piscitellidaniel
- 9 giu
- Tempo di lettura: 6 min
In calo i reati a danno dei cittadini, crescono le truffe legate agli strumenti bancari
Tra il 2015/16 e il 2022/23, diminuiscono le famiglie vittime di reati contro abitazioni e veicoli. In calo anche borseggi, rapine, aggressioni e minacce. Tra le truffe informatiche aumentano soltanto quelle che colpiscono chi usa gli strumenti bancari online. Stabili le vittime di scippi.
È più alta la quota di persone che ha subìto reati contro la proprietà (scippi, borseggi, furti di oggetti personali, rapine) che vive in zone considerate a rischio di criminalità (5,9%) e nelle grandi città (5,3%; 2,3% la media nazionale).
Il 62% degli individui vittime di reati subisce più di un reato della stessa tipologia nei dodici mesi precedenti l’intervista (in progressivo calo dal 1997/98, 73,5%).
Sono denunciati soprattutto i furti di veicoli (100% quelli di furgone, circa 98% di moto e auto) e aumentano le denunce per aggressione (da 19,9 a 40,6%). Nel 28,6% dei furti in abitazione il ladro entra tramite scasso della porta (19,8% nel 2015-2016) e nel 30,7% da una finestra, balcone, garage o da una porta lasciata aperta.
L’indagine sulla sicurezza dei cittadini condotta tra il 2022 e il 2023 fornisce un quadro dei fatti criminosi dal punto di vista della vittima, consentendo di stimare il gran numero di reati non denunciati alla polizia e l’identificazione dei gruppi di popolazione più a rischio. L’indagine fornisce, inoltre, informazioni sulla natura dei reati, le caratteristiche dei criminali e il rapporto tra questi e le vittime, nonché sulla percezione soggettiva della sicurezza (la paura e la preoccupazione di subire i reati), il rischio percepito della criminalità nella zona in cui si vive, il rapporto con le forze dell’ordine e le strategie messe in atto da individui e famiglie per difendersi.
I reati considerati sono lo scippo, il borseggio, il furto di oggetti personali, la rapina, la minaccia e l’aggressione, la clonazione della carta di credito, la truffa, alcuni delitti informatici, il furto dei veicoli e delle parti di veicolo, il furto di oggetti dai veicoli, il furto in abitazione e l’ingresso abusivo, gli atti di vandalismo, il furto e il maltrattamento di animali. È esclusa la stima della violenza contro le donne che, richiedendo una metodologia particolare, viene rilevata con un’indagine ad hoc.
Circa 1 milione 700mila le persone vittime di truffe
Nei 12 mesi precedenti l’intervista condotta tra il 2022 e il 2023 sono quasi 1 milione 195mila i cittadini (il 2,3%, erano il 3,7% nel 2015-2016) che dichiarano di aver subìto reati personali contro la loro proprietà, come furti di oggetti personali (1,0%), borseggi (1,0%), scippi (0,7%). Sono 693mila (1,3%) invece le vittime di reati esposte a rischio di incolumità: lo 0,9% della popolazione dichiara di aver subìto un’aggressione, lo 0,4% minacce, lo 0,2% rapine; infine, circa 1 milione 700mila individui (il 3,3% della popolazione che usa internet) hanno subìto truffe o raggiri in rete.
Il confronto tra il dato dei 12 mesi precedenti l’intervista, che si è svolta tra novembre 2022 e luglio 2023, con i 12 mesi precedenti l’indagine del 2015/16, mostra una netta diminuzione della percentuale di cittadini che hanno subìto reati. In particolare, il numero di vittime di borseggi e di rapine è diminuito rispettivamente dall’1,6% all’1% e dallo 0,5 allo 0,2%, le vittime di furti di oggetti personali sono diminuite dall’1,5% all’1%, mentre gli scippi sono rimasti stabili.
Tra i reati contro le proprietà familiari, le famiglie che hanno subìto furti nell’abitazione principale sono diminuite di due terzi, dall’1,8 allo 0,6%. I furti di veicoli hanno invece andamenti diversi a seconda dei veicoli considerati: per i furti di auto e camion si passa da 1,5 a 0,7 ogni 100 famiglie residenti che li posseggono, per moto e ciclomotori dall’1,5 all’1,3%. Il furto dei monopattini elettrici, rilevato per la prima volta in questa indagine colpisce il 3,6% delle famiglie che li possiede.
Le truffe associate agli acquisti telematici, le più diffuse tra i delitti informatici, sono diminuite in misura importante (-27% circa), mentre altre forme di raggiro avvenute in ambito telematico sono in leggero calo. Per quanto riguarda il phishing, ne è vittima il 6,9% nel 2022-2023 contro il 7,7% delle persone che avevano risposto a mail sospette nel 2015-2016.
La netta diminuzione di quasi tutti i reati potrebbe essere collegata anche al periodo pandemico che potrebbe aver indotto cambiamenti nelle strategie di difesa adottate dai cittadini o nelle condotte criminose.
Nel Prospetto è indicata la diffusione generale dei reati sulla popolazione, frutto di una consistenza diversa per ogni singolo delitto tra reati portati a termine con la sottrazione di un bene (i cosiddetti reati consumati) e quelli falliti (tentati). Nel caso degli scippi e dei borseggi la possibilità che il bene venga sottratto è prevalente. Nello scippo la percentuale di persone che hanno subìto tentati furti è poco meno di un terzo di quella totale (0,2%), nei borseggi è pari allo 0,3%. Al contrario nelle rapine prevalgono i tentativi di sottrazione del bene (più di 64mila vittime sulle 109mila circa complessive), perché una parte delle vittime poste di fronte a un atto manifestamente violento è in grado di reagire.
I tentati furti in abitazione (sia secondaria sia principale) rappresentano circa un terzo del totale dei furti in abitazione (0,9%). Per quanto riguarda il furto dei veicoli, i tentati furti di auto e di camion sono quasi pari alla percentuale dei furti consumati (lo 0,3% delle famiglie che possiede questi veicoli ha subìto un tentato furto e lo 0,4% un furto consumato) anche grazie alle dotazioni di sicurezza dei veicoli, mentre nel caso delle biciclette la distanza tra furti tentati (0,4% delle famiglie che ne possiedono) e consumati (2,1%) è molto ampia.
In aumento solo le truffe a danno di chi usa gli strumenti bancari online
Per quanto riguarda i mezzi di pagamento e gli strumenti finanziari online, la clonazione della carta di credito ha riguardato l’1,1% degli utenti, a fronte dell’1,3% degli utenti di 6 anni fa, mentre le sottrazioni di denaro tramite l’utilizzo di strumenti bancari online sono aumentate del 74%, anche se tale aumento deve tenere conto del grande aumento degli utenti di servizi bancari telematici (aumentati di più del 25%). La maggior parte delle vittime a cui è stata clonata la carta (44,7%) se ne è accorto dall’estratto conto, il 23,3% è stato contattato dalla banca; nel 20,8% dei casi le carte bancarie sono state bloccate.
Le persone di cittadinanza non italiana sono più spesso vittime di reati, ma meno spesso vittime di truffe e raggiri online (2,7% contro il 3,3% degli italiani).
I reati e gli atti di vandalismo contro i beni familiari hanno colpito circa un milione 438mila famiglie (il 5,5%). Tra i reati contro il patrimonio familiare i più diffusi sono quelli contro i veicoli (hanno riguardato il 4,5% delle famiglie che posseggono veicoli) e contro l’abitazione (1,8%). Il furto di animali è stato denunciato dallo 0,8% delle famiglie che li posseggono e il maltrattamento degli animali dallo 0,5%.
L’1,1% delle famiglie invece dichiara raggiri avvenuti di persona tramite falsi funzionari o vendite di contratti e/o di merci e servizi, una percentuale diminuita di oltre la metà rispetto agli anni 2015-2016 (2,7%).
Maggiore il rischio di subire reati per chi vive nelle aree metropolitane
Tutti i reati sono più frequenti nei comuni centrali delle aree metropolitane, sia quelli che colpiscono l’individuo, sia quelli inerenti alle proprietà familiari. Questo è vero per i reati predatori contro gli individui (5,3% contro una media nazionale del 2,3%), con picchi per i borseggi e per le rapine (per le quali il rischio di vittimizzazione per gli abitanti dei grandi comuni è il triplo). Anche i reati contro i veicoli accadono più di frequente nei centri delle aree metropolitane (l’11% contro il 4,5% della media nazionale).
Considerando alcune caratteristiche socio-demografiche o abitudini di vita si possono identificare alcuni profili di persone maggiormente esposte al rischio di subire reati. L’utilizzo di mezzi pubblici aumenta significativamente il rischio di vittimizzazione non solo del borseggio, ma anche dello scippo. In particolar modo la quota di coloro che sono stati borseggiati tra gli utenti giornalieri o quasi giornalieri dei mezzi pubblici di trasporto è 5 volte più alta rispetto a coloro che non utilizzano mai o quasi mai i mezzi pubblici (la prevalenza raggiunge il 2,8% contro lo 0,5%). Il rischio per gli utenti assidui è aumentato rispetto al 2015-16, quando la quota di persone che avevano subìto un borseggio o uno scippo era circa 3 volte più alta rispetto a chi non li usava (3% tra gli utenti assidui contro 1% tra quelli sporadici).
La rilevazione registra un calo anche nell’utilizzo dei mezzi pubblici rispetto alla precedente indagine, probabilmente ancora legato agli effetti lunghi del periodo pandemico: -2,5 punti percentuali per gli utenti giornalieri tra il 2015-2016 e il 2022-2023 e -2,8 punti percentuali per gli utenti con cadenza mensile.
Il rischio di subire rapina è triplo tra chi esce spesso la sera: 0,3% contro lo 0,1% del totale complessivo dei cittadini. Per i maschi che escono la sera il rischio è ancora più accentuato (0,4%).
La popolazione sopra i 60 anni, che esce di meno la sera, è meno esposta alla vittimizzazione del reato di rapina (0,1%). Le aggressioni e le minacce hanno la peculiarità di essere subìti prevalentemente da giovani e giovani-adulti: l’1,7% delle persone fino a 34 anni vengono aggredite rispetto allo 0,9% del valore medio, valore che raggiunge il 2,1% per i maschi. Al contrario, il rischio di subire le minacce è maggiore per le giovani donne: 0,7% per le donne fino 34 anni contro lo 0,4% della popolazione femminile.
Le minacce, nelle opinioni di chi le ha subìte, sono dovute a problemi dell’offensore (era ubriaco, drogato, problemi psichiatrici ecc.) in un quinto dei casi (21,8%), a motivi sentimentali, passionali, sessuali (21,7%) e a situazioni in cui l’autore voleva umiliare, imbarazzare la vittima (20,7%).
Fonte: istat.it
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