Marine Le Pen a rischio ineleggibilità: attesa la sentenza del tribunale di Parigi
- piscitellidaniel
- 31 mar
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Il panorama politico francese è in fermento in vista della sentenza imminente che potrebbe segnare una svolta significativa per Marine Le Pen, leader del Rassemblement National (RN). Il tribunale correzionale di Parigi si pronuncerà domani sulle accuse relative all'uso improprio di fondi europei, che vedono coinvolti Le Pen e altri 26 imputati. L'eventuale condanna potrebbe comportare non solo sanzioni pecuniarie e detentive, ma anche l'ineleggibilità immediata, precludendo a Le Pen la possibilità di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027 e di ricoprire incarichi ministeriali.
Le accuse si riferiscono al periodo 2012-2017, durante il quale il RN, allora noto come Front National, avrebbe utilizzato indebitamente fondi dell'Unione Europea destinati a finanziare assistenti parlamentari. Secondo l'accusa, questi fondi sarebbero stati impiegati per attività partitiche anziché per il lavoro legislativo europeo. Tra gli assistenti coinvolti figura anche Jordan Bardella, attuale presidente del partito. Il danno stimato per le finanze europee oscilla tra i cinque e i 7,5 milioni di euro. Il dibattimento, iniziato il 30 settembre 2024 e conclusosi il 27 novembre dello stesso anno, ha visto sfilare numerosi testimoni, tra cui ex deputati che hanno confermato le irregolarità nell'impiego degli assistenti parlamentari.
La pubblica accusa ha richiesto per Marine Le Pen una pena di cinque anni di reclusione, di cui due effettivi, una multa di 300.000 euro e cinque anni di ineleggibilità con esecuzione immediata, anche in caso di appello. Per il Rassemblement National, in quanto entità giuridica, è stata proposta una sanzione di 4,3 milioni di euro, con due milioni sospesi. Queste richieste sottolineano la gravità delle accuse e l'intento di applicare misure deterrenti significative.
La possibile ineleggibilità di Le Pen avrebbe ripercussioni profonde sul panorama politico francese. Il Rassemblement National, sotto la sua guida, ha consolidato una base elettorale significativa, rappresentando una forza di rilievo nelle recenti competizioni elettorali. L'eventuale esclusione di Le Pen dalla scena politica potrebbe rimescolare le carte in vista delle prossime elezioni presidenziali, aprendo scenari inediti per la destra francese e per l'intero spettro politico nazionale.
Il caso di Marine Le Pen non è isolato nel contesto europeo. Negli ultimi anni, diverse inchieste hanno portato alla luce l'uso improprio dei fondi dell'Unione Europea da parte di vari esponenti politici. Ad esempio, nel 2017, l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha indagato su numerosi parlamentari, in particolare appartenenti a partiti euroscettici, per presunte irregolarità nell'utilizzo dei rimborsi spese. Le accuse riguardavano l'assunzione di collaboratori pagati con fondi europei, ma impiegati per attività partitiche nazionali.
Inoltre, la gestione dei fondi europei è stata oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti europea, che ha evidenziato come il numero di frodi potrebbe essere sottostimato. L'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha trasformato l'Italia da contributore a percettore netto di fondi UE, aumentando la necessità di un monitoraggio accurato per prevenire irregolarità e garantire una corretta attuazione finanziaria.
A livello normativo, l'Unione Europea sta lavorando al rafforzamento delle misure per il recupero e la confisca dei beni ottenuti illegalmente. La proposta di direttiva europea presentata nel maggio 2022 mira a potenziare le capacità delle autorità nazionali nel tracciare, identificare, congelare e confiscare i proventi di attività criminali, migliorando la cooperazione tra gli uffici preposti al recupero dei beni e le istituzioni europee come Europol ed Eurojust.
Il caso Le Pen si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso l'integrità nell'utilizzo dei fondi europei. La sentenza attesa potrebbe non solo influenzare la carriera politica della leader del RN, ma anche rappresentare un segnale forte sulla determinazione delle istituzioni europee e nazionali nel contrastare l'uso improprio delle risorse comunitarie.
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