Londra e Bruxelles più vicine: difesa comune e mobilità giovanile al centro del dialogo
- Luca Brivio
- 25 apr
- Tempo di lettura: 1 min

In un clima geopolitico sempre più incerto, il Regno Unito e l’Unione Europea sembrano intenzionati a stringere nuove alleanze. Dopo un incontro positivo a Downing Street tra il premier britannico Keir Starmer e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, si avvicina un’intesa bilaterale su due temi chiave: difesa e mobilità giovanile.
Il summit ufficiale è atteso per il 19 maggio, ma i segnali sono già chiari. Starmer ha sottolineato i «grandi vantaggi» di una cooperazione più stretta con Bruxelles, mentre von der Leyen ha definito “eccellenti” i rapporti attuali tra le due sponde della Manica. Londra punta a partecipare al nuovo fondo europeo per il riarmo, da 150 miliardi di dollari, e a rafforzare i legami industriali e tecnologici con i partner europei nel settore militare.
Ma la strada della diplomazia non è priva di ostacoli. A livello internazionale, Starmer è costretto a bilanciare il dialogo con l’Europa senza compromettere i rapporti con l’amministrazione americana di Donald Trump, che ha più volte espresso ostilità verso Bruxelles. A livello interno, il premier laburista deve fare i conti con l’avanzata del partito populista Reform, guidato da Nigel Farage, pronto ad accusarlo di «tradire» la Brexit.
Nonostante queste pressioni, Downing Street ha riaperto il dialogo anche su un tema inizialmente respinto: la mobilità giovanile. Oltre 60 deputati laburisti chiedono un nuovo sistema di visti per under 30, con l’obiettivo di ampliare le opportunità per i giovani britannici in ambito educativo, culturale ed economico. Il riavvicinamento con l’UE, insomma, non è più un tabù — ma un percorso possibile, anche se in equilibrio precario.

Commenti