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La Lombardia accelera sui programmi per attrarre lavoratori dall’estero: nuove misure per competenze qualificate e settori in sofferenza

La Lombardia si posiziona come regione apripista nell’elaborazione di programmi strutturati per attrarre lavoratori dall’estero, con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di competenze qualificate e rafforzare i settori produttivi maggiormente esposti alla carenza di manodopera. Le iniziative delineate puntano a costruire un sistema di ingresso più efficiente e coordinato, capace di integrare imprese, istituzioni e servizi di formazione, e di facilitare l’arrivo di figure professionali difficili da reperire sul mercato interno. Il piano regionale guarda in particolare alla manifattura evoluta, alla sanità, all’ICT e ai comparti tecnici, dove il mismatch tra domanda e offerta di lavoro continua a rappresentare un ostacolo rilevante per la crescita economica.


Le misure prevedono un rafforzamento dei canali di reclutamento internazionale, con una programmazione più chiara dei fabbisogni e con strumenti che permettono alle imprese di accedere a bacini di competenze presenti in Paesi extraeuropei. Il nuovo modello si fonda su partenariati con agenzie specializzate, enti di formazione e autorità consolari, al fine di accelerare i tempi di selezione e ridurre la complessità amministrativa legata all’ingresso di lavoratori stranieri. La regione sta inoltre definendo protocolli che rendano più semplice il riconoscimento delle qualifiche professionali ottenute all’estero, così da facilitare l’inserimento lavorativo e ridurre i tempi necessari per rendere pienamente operative le nuove risorse.


Un elemento centrale del piano riguarda l’attivazione di percorsi di formazione linguistica e tecnica, destinati ai lavoratori selezionati prima dell’arrivo in Italia. Questo approccio permette di assicurare competenze di base adeguate e di rispondere in modo mirato alle esigenze delle imprese, soprattutto nei settori caratterizzati da processi produttivi complessi o da standard di sicurezza elevati. La formazione preventiva costituisce uno strumento essenziale per garantire un inserimento rapido ed efficace, e per favorire la permanenza stabile dei lavoratori nel territorio lombardo.


La collaborazione con le imprese rappresenta un altro pilastro della strategia. Le aziende vengono coinvolte fin dalle prime fasi di pianificazione delle politiche di attrazione, contribuendo a definire i profili necessari e partecipando alla costruzione dei percorsi di integrazione professionale. Questo modello permette di ridurre il rischio di disallineamenti tra domanda e offerta e di rafforzare il legame tra istituzioni e sistema produttivo. La regione punta anche a sostenere la competitività delle imprese attraverso incentivi mirati, volti a favorire l’inserimento di personale altamente specializzato e a supportare i costi iniziali legati all’accoglienza e alla formazione.


Il piano di attrazione dei lavoratori dall’estero si inserisce in un contesto demografico caratterizzato da un progressivo invecchiamento della popolazione attiva e da una riduzione della forza lavoro in diversi comparti. La Lombardia, pur essendo una delle regioni più dinamiche dal punto di vista economico e occupazionale, sta affrontando una crescente difficoltà nel reperire figure tecniche, operatori sanitari, specialisti informatici e professioni qualificate nella manifattura. L’apertura verso bacini internazionali rappresenta una risposta necessaria per preservare la competitività dei settori chiave e per sostenere gli investimenti industriali previsti nei prossimi anni.


Le misure in fase di implementazione includono anche iniziative di supporto all’integrazione sociale, con programmi che agevolano l’accesso ai servizi essenziali, all’abitazione e alla mobilità. L’obiettivo è costruire un contesto territoriale accogliente e capace di trattenere i lavoratori qualificati, evitando fenomeni di migrazione secondaria verso altre aree europee. La regione intende favorire l’inclusione attraverso soluzioni di mentoring, sportelli dedicati e percorsi di orientamento destinati non solo ai lavoratori, ma anche alle loro famiglie.


Sul piano istituzionale, la Lombardia mira a definire un modello replicabile a livello nazionale, promuovendo un sistema di governance che integri politiche regionali, ministeriali e locali. Il coordinamento con il governo centrale è considerato fondamentale per ampliare il numero di ingressi programmati e per semplificare le procedure legate ai visti e ai permessi di soggiorno. La regione sta lavorando anche sulla valorizzazione dei talenti internazionali, attraverso iniziative che puntano ad attrarre ricercatori, professionisti altamente qualificati e figure strategiche per i settori innovativi.


Il piano regionale per attrarre lavoratori dall’estero rappresenta quindi un tassello essenziale per sostenere la crescita futura, intervenendo su uno dei nodi più critici del sistema produttivo: la carenza strutturale di competenze qualificate. Le iniziative avviate mostrano un approccio orientato alla programmazione, all’integrazione e alla collaborazione multilivello, delineando un quadro operativo che può contribuire a rafforzare la competitività della Lombardia in una fase di trasformazione economica accelerata.

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