Industria 5.0: tra automazione intelligente e centralità dell’uomo

L’industria italiana, cuore pulsante del valore aggiunto nazionale, sta affrontando una nuova mutazione. Dopo l’automazione di Industria 4.0, la parola d’ordine è ora “Industria 5.0”: una manifattura tecnologica ma umanocentrica, sostenibile e resiliente. Robotica collaborativa, intelligenza artificiale generativa, internet delle cose e stampa 3D non sono più sperimentazioni avveniristiche, ma elementi concreti della produzione. Tuttavia, non si tratta solo di investimenti in tecnologia: è l’intera organizzazione aziendale che si deve ripensare. Catene del valore più corte, controllo dei dati, efficienza energetica, nuova cultura del lavoro. Il PNRR ha stimolato importanti investimenti, ma ora serve una visione industriale a lungo termine. Cruciale il ruolo delle filiere: l’Italia eccelle in distretti integrati, ma deve evitare frammentazioni. Il reshoring produttivo è una tendenza globale che può favorirci, ma a patto di un sistema logistico e normativo efficiente. L’industria che verrà sarà sempre più interconnessa, ma dovrà conservare la sua anima: competenza, creatività, qualità.