Il Gruppo Italiano Vini acquisisce il 100% di Tenute Rapitalà: un nuovo capitolo per la storica cantina siciliana tra sostenibilità e trasparenza
- piscitellidaniel
- 9 giu
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Il Gruppo Italiano Vini (GIV) ha annunciato il completamento dell'acquisizione del 100% delle azioni di Tenute Rapitalà, storica cantina siciliana fondata nel 1968. Con questa operazione, GIV, che deteneva la quota di maggioranza dal 1999, diventa socio unico della tenuta, consolidando la sua presenza nel territorio siciliano, in particolare nelle province di Palermo e Trapani.
Tenute Rapitalà si estende su 176 ettari di vigneti a conduzione biologica, situati tra Camporeale e Alcamo. La cantina è nota per la produzione di vini che esprimono le caratteristiche uniche del territorio siciliano, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla qualità.
A seguito dell'acquisizione, GIV ha nominato l'avvocato Nino Caleca come nuovo presidente di Tenute Rapitalà. Contestualmente, è stato istituito un organismo di vigilanza presieduto da Giovanni Canzio, presidente emerito della Corte di Cassazione, e composto da Bernardo Petralia, già capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e Alessandro Santangelo, ricercatore di diritto penale all'Università di Bologna. Questa struttura mira a garantire elevati standard di trasparenza e controllo nella gestione della cantina.
L'acquisizione completa di Tenute Rapitalà si inserisce in una strategia più ampia di GIV, volta a rafforzare la presenza nei territori vitivinicoli italiani e a valorizzare i marchi storici attraverso investimenti mirati. Il presidente di GIV, Corrado Casoli, e la direttrice generale, Roberta Corrà, hanno sottolineato l'importanza di sviluppare sinergie che supportino la crescita dei brand e la loro valorizzazione sui mercati nazionali e internazionali.
Tenute Rapitalà è stata recentemente al centro di un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che ha portato alla luce presunti rapporti tra alcuni dipendenti stagionali della cantina e il clan mafioso di Camporeale. Secondo le indagini, la criminalità organizzata avrebbe infiltrato la cantina, ottenendo mensilmente denaro, vino e carburante. I fondi sarebbero stati destinati anche alle spese legali di boss detenuti. In risposta, la direzione di Tenute Rapitalà ha dichiarato la propria estraneità a contesti mafiosi e la piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti.
Con l'acquisizione totale e la nuova governance, GIV intende rafforzare la trasparenza e l'integrità nella gestione di Tenute Rapitalà, proseguendo il percorso di valorizzazione del patrimonio vitivinicolo siciliano e promuovendo pratiche agricole sostenibili e responsabili.
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