HiRef ottiene la certificazione per la parità di genere: un nuovo modello di sostenibilità e inclusione nel settore industriale

HiRef, azienda italiana specializzata nella produzione di sistemi di climatizzazione ad alta efficienza energetica, ha ottenuto la certificazione per la parità di genere, confermandosi tra le realtà industriali più avanzate nella promozione dell’equità e dell’inclusione nel mondo del lavoro. Il riconoscimento, rilasciato secondo la norma UNI/PdR 125:2022, rappresenta un traguardo importante per la società veneta e un segnale di cambiamento concreto nel settore manifatturiero, tradizionalmente caratterizzato da una prevalenza maschile nelle posizioni tecniche e manageriali.

La certificazione, introdotta nel quadro delle politiche nazionali per la parità e sostenuta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attesta l’impegno dell’azienda nel promuovere un’organizzazione equa, trasparente e orientata alla valorizzazione del talento senza distinzione di genere. Per ottenerla, HiRef ha dovuto superare un articolato processo di valutazione basato su indicatori oggettivi che riguardano la rappresentanza femminile nei ruoli chiave, le politiche di welfare, la gestione dei percorsi di carriera, la formazione, la retribuzione e il bilanciamento vita-lavoro.

Fondata nel 2001 e con sede a Tribano, in provincia di Padova, HiRef è oggi una delle aziende leader in Europa nella progettazione di soluzioni per la climatizzazione di data center, edifici industriali e strutture ad alta complessità energetica. Negli ultimi anni l’azienda ha intrapreso un profondo percorso di riorganizzazione interna che ha posto al centro le persone, la sostenibilità e l’innovazione. L’ottenimento della certificazione per la parità di genere si inserisce pienamente in questa strategia, confermando una visione industriale che considera la responsabilità sociale d’impresa un elemento strutturale e non accessorio.

L’azienda ha dichiarato che il processo di certificazione ha rappresentato un’occasione per misurare in modo scientifico l’efficacia delle proprie politiche interne e per identificare nuove aree di miglioramento. Il percorso ha previsto un’analisi dettagliata delle dinamiche aziendali: dalla selezione del personale alle opportunità di carriera, dalla distribuzione retributiva ai programmi di formazione, fino alla cultura organizzativa e alla governance. Il risultato è stato il riconoscimento formale da parte di un ente terzo, che ha attestato la conformità di HiRef agli standard nazionali e internazionali in materia di parità e inclusione.

Tra gli interventi più significativi introdotti dall’azienda figurano l’adozione di un sistema di valutazione delle performance trasparente e basato su criteri meritocratici, l’istituzione di percorsi di mentoring e leadership al femminile, la promozione della flessibilità oraria e dello smart working, oltre all’introduzione di strumenti di supporto alla genitorialità. Queste misure hanno favorito un incremento della presenza femminile nelle aree tecniche e nei ruoli manageriali, dove la rappresentanza è passata dal 12% al 25% in cinque anni. HiRef ha inoltre implementato programmi di formazione specifici per la crescita delle competenze digitali e ingegneristiche delle donne, in collaborazione con università e istituti tecnici del territorio.

Un altro elemento centrale della strategia aziendale è stato il potenziamento del welfare interno. HiRef ha introdotto un pacchetto di misure a sostegno del benessere dei dipendenti, che comprende piani di assistenza sanitaria integrativa, programmi di supporto psicologico, iniziative di prevenzione sanitaria e benefit dedicati alla famiglia. L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro in cui la produttività si coniughi con la qualità della vita, in un contesto di rispetto reciproco e di pari opportunità. Il modello adottato mira a favorire una cultura aziendale in cui la diversità rappresenta un valore competitivo e non un fattore da compensare.

Il riconoscimento ottenuto rafforza la posizione di HiRef come azienda pioniera nel campo dell’innovazione sostenibile. Negli ultimi anni, il gruppo ha investito in tecnologie ad alta efficienza e in progetti di economia circolare, riducendo le emissioni di CO₂ dei propri impianti produttivi e sviluppando sistemi che ottimizzano l’uso dell’energia in contesti critici come i data center. L’attenzione all’impatto ambientale si affianca così a quella per l’impatto sociale, in una visione integrata che lega competitività industriale, responsabilità d’impresa e inclusione.

La certificazione per la parità di genere non rappresenta un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso che l’azienda intende consolidare attraverso la definizione di obiettivi misurabili e verificabili. HiRef ha annunciato la creazione di un “Comitato per la Parità e l’Inclusione”, composto da rappresentanti della direzione, del personale tecnico e amministrativo e da consulenti esterni, con il compito di monitorare l’attuazione delle politiche di equità e di proporre ulteriori azioni correttive. Il comitato avrà il compito di elaborare un bilancio annuale di genere, strumento che consentirà di rendere pubblici i risultati raggiunti e di garantire la trasparenza del processo.

L’esperienza di HiRef assume un valore simbolico per l’intero comparto industriale italiano. In un settore ancora fortemente caratterizzato da una cultura tecnico-produttiva maschile, l’azienda veneta dimostra che è possibile coniugare eccellenza tecnologica e inclusione sociale, e che la parità di genere può diventare un motore di innovazione e competitività. L’attenzione alle persone, la qualità del lavoro e la sostenibilità organizzativa emergono così come i nuovi pilastri del successo industriale.

Il risultato raggiunto conferma, inoltre, come la parità di genere non sia soltanto una questione etica o sociale, ma anche una leva economica. Le imprese che investono nella diversità e nella valorizzazione del talento femminile ottengono migliori risultati in termini di produttività, reputazione e capacità di attrarre nuove competenze. HiRef, attraverso il suo impegno strutturato e verificabile, si propone dunque come modello per tutte le aziende italiane che intendono adottare politiche di sviluppo sostenibile fondate su una crescita equa e condivisa.