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Giorgia Meloni entra nella top five dei governi più longevi: superato Prodi, ora nel mirino c’è Renzi

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha tagliato un traguardo storico nella giornata del 27 marzo 2025, diventando ufficialmente il quinto esecutivo più longevo della Repubblica Italiana. Con 887 giorni consecutivi alla guida del Paese, l’esecutivo di centrodestra ha superato la durata del primo governo di Romano Prodi, che si era fermato a 886 giorni, e si proietta ora verso il quarto posto occupato da Matteo Renzi con i suoi 1.024 giorni. Un risultato che, al di là delle valutazioni politiche, segna un primato per la presidente del Consiglio, prima donna a guidare l’Italia e ora anche prima a entrare nella “top five” della longevità governativa.


L’insediamento del governo Meloni risale al 22 ottobre 2022. Da allora, nonostante le numerose sfide politiche, economiche e internazionali, l’esecutivo ha mantenuto una stabilità rara nel panorama italiano, spesso segnato da crisi ricorrenti e governi brevi. Le tensioni interne alla maggioranza, su temi come la riforma della giustizia, la politica estera in merito all’Ucraina, le misure di sicurezza e il ruolo del Parlamento europeo, non hanno mai raggiunto il punto di rottura. La tenuta del governo si è consolidata anche grazie alla coesione mostrata dalle principali forze politiche della coalizione: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.


Guardando alla classifica generale dei governi più duraturi, al primo posto rimane ancora saldamente il secondo governo Berlusconi, in carica per 1.412 giorni, dall’11 giugno 2001 al 23 aprile 2005. A seguire, sempre Berlusconi con il suo quarto esecutivo (1.287 giorni), il primo governo Craxi (1.093 giorni), e appunto Matteo Renzi, che restò a Palazzo Chigi per 1.024 giorni. Con l’ultima soglia appena superata, Giorgia Meloni si colloca subito dopo questi nomi, ma con una traiettoria ancora aperta. Se non ci saranno scosse politiche significative, già entro l’estate la premier potrà scavalcare anche il record dell’ex sindaco di Firenze, entrando tra i primi quattro esecutivi per durata.


A livello individuale, Meloni sta scalando anche la classifica dei presidenti del Consiglio più longevi in assoluto. Tale classifica si basa sul totale dei giorni trascorsi alla guida del governo, anche in presenza di più mandati. In testa c’è Silvio Berlusconi, con 3.339 giorni complessivi, seguito da Giulio Andreotti (2.678 giorni) e Alcide De Gasperi (2.591 giorni). Giuseppe Conte, con i suoi due governi (gialloverde e giallorosso) tra il 2018 e il 2021, occupa attualmente l’undicesima posizione con 988 giorni. Meloni è destinata a superarlo entro la prima metà di agosto, proiettandosi così nella top ten assoluta dei premier italiani per durata in carica.


Il dato assume un significato ancora più rilevante se si considera che la longevità dei governi in Italia è tradizionalmente bassa: dal 1946 a oggi si sono succeduti 68 governi in 79 anni, con una durata media inferiore ai 15 mesi. L’eccezione del governo Draghi, che ha concluso il mandato con 536 giorni, e dei governi Conte, durati insieme meno di tre anni, avevano già segnalato un trend di maggiore stabilità. L’esecutivo Meloni conferma questa tendenza e la rafforza, con una leadership che, pur con evidenti elementi di polarizzazione nel dibattito pubblico, ha saputo gestire le dinamiche interne alla coalizione senza strappi.


Le ragioni della longevità del governo Meloni sono molteplici. Innanzitutto, l’ampia maggioranza parlamentare derivante dalle elezioni del 2022, che ha dato alla coalizione un margine di sicurezza nelle votazioni chiave. In secondo luogo, la struttura del potere interno alla coalizione: Fratelli d’Italia guida in modo saldo, mentre Lega e Forza Italia hanno accettato ruoli più secondari ma comunque strategici. Infine, la capacità della premier di mediare con Bruxelles sui dossier più spinosi, PNRR, politiche fiscali, riforma del patto di stabilità, ha contribuito a consolidare la sua immagine sia a livello nazionale che internazionale.


Non sono mancati, tuttavia, momenti critici: dalle tensioni sul Superbonus alla gestione dell’immigrazione, dai rapporti con la magistratura al posizionamento sulla guerra in Ucraina. Tuttavia, a oggi, nessuna delle fratture interne si è trasformata in una crisi di governo. Le elezioni europee del 2024, che pure hanno segnato un banco di prova per la maggioranza, non hanno avuto effetti destabilizzanti sull’assetto dell’esecutivo.


Nel frattempo, Giorgia Meloni continua a capitalizzare la propria posizione anche all’interno del contesto europeo. Il suo ruolo crescente nei consessi internazionali, G7, Consiglio Europeo, NATO, e l’approccio pragmatico adottato su dossier sensibili, come quello delle migrazioni o della difesa comune, stanno rafforzando la sua figura di leader stabile e interlocutore affidabile per le istituzioni europee. Anche questo contribuisce alla tenuta del suo governo e alla percezione di continuità istituzionale.


L’attuale posizione di Meloni nella classifica dei governi più longevi potrebbe rafforzarsi ulteriormente nel 2026, anno in cui, salvo sorprese, l’esecutivo dovrebbe superare la soglia dei 1.000 giorni. Una soglia simbolica che solo pochi governi italiani hanno raggiunto. Un traguardo che, nel contesto della politica italiana, continua a rappresentare un segnale di resilienza, controllo della leadership e stabilità complessiva. Giorgia Meloni, con 887 giorni al timone, entra così in un ristretto club di governi destinati a lasciare un segno anche sul piano della durata istituzionale.

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