Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia e delle finanze, è intervenuto da remoto al Festival dell'Economia sul tema “Solo la crescita economica è rimedio al debito pubblico". Il ministro lo ha fatto partendo dalla stretta attualità, dalle osservazioni della Corte dei Conti sul debito e sulle ipotesi di crescita del Pil: “Ho grande rispetto della Corte dei Conti. Con realismo: i nostri obiettivi finanziari sono quelli che rispondono alla regole europee. Il debito dell’Italia è nato per rispondere a degli shock esterni. Per quello che dipende da noi lo garantiremo a lungo termine, ma guerre e pandemie non dipendono da noi. Non voglio dare numeri ma l’auspicio è quello di una crescita del Pil di un 1.1 o1.2 ma guardando l’economia tedesca vedo debbo notare che lì c'è la recessione. Da noi turismo e servizi ci fanno essere moderatamente ottimisti. La posizione italiana sugli investimenti è razionale e logica, noi stiamo aiutando l’Ucraina come altri Paesi ma questa non va considerata come cattiva gestione. Si deve tenere conto anche di queste situazioni” ha detto Giorgetti".
"Non chiediamo di spendere di più sulla spesa corrente ma su quella fatta da investimenti di qualità, anche questi non sono tutti uguali. La distinzione va fatta non c'è solo il Pnrr ma anche il piano nazionale di investimenti che sconta tassi più elevati, di mercato. Qui va fatta una valutazione attenta”.
Il ministro ha affrontato anche il tema del Mes: “ E’ già arrivato in Parlamento ma il mandato dell’Aula è stato quello di non portarlo avanti. Una soluzione di soddisfazione comune si troverà. Il sistema europeo di controllo è già diverso da quello Usa, occorre riflettere sulla capacità attuale degli investitori di togliere in tempi istantanei, grazie agli strumenti digitali, risorse affidate a taluni filoni. Occorre, l’ho detto al G7, introdurre qualche strumento legislativo nuovo. La Bce ha già annunciato un disimpegno nell’acquisto dei titoli in scadenza nei vari Paesi, in Italia abbiamo una massa imponente di risorse sui conti bancari con tassi bassi o nulli, noi possiamo fare delle offerte migliori.
Farlo non è sovranismo e noi non vendiamo certo quello che non abbiamo: noi guardiamo ai redditi delle famiglie. In una situazione di così alta inflazione vogliamo confermare gli aiuti ai redditi medio bassi, per noi è la priorità. I tassi in passato sono stati bassi in modo irragionevole, occorre adesso creare un quadro di certezze per chi intende investire in Italia”. Giorgetti ha toccato altri due punti: Ita e il Monte dei Paschi: “La nostra compagnia di bandiera Ita che entra nel gruppo Lufthansa lo vedo come un passaggio positivo, si tratta di un'alleanza che ci apre spazi impensabili. Le scelte del passato non hanno funzionato e questo ha invece incassato l’ok dei dipendenti. Monte dei Paschi è una partita da vincere, oggi è una preda ambita ed il governo agirà per dare all’assetto bancario italiano più solidità. Lo Stato pagherà gli oneri del superbonus nei prossimi 5 anni, bene sostenere l'industria privata ma si dovranno fare anche investimenti pubblici, ma ora non si trova offerta di aziende che posino la fibra ottica. Le ristrutturazioni sono state evidentemente più interessanti” ha concluso Giorgetti.
"Fonte: Festival Economia 2023"
Comments