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Futura, la nuova barca di Maccaferri: sostenibilità e innovazione al servizio della vela da regata

È stata varata a Marina di Ravenna “Futura”, la nuova imbarcazione del Gruppo Maccaferri progettata per competere nelle regate oceaniche, nata con un obiettivo chiaro: dimostrare che performance sportiva e sostenibilità ambientale possono coesistere, anche ai massimi livelli della nautica agonistica. Il progetto, presentato pubblicamente a fine marzo, ha richiesto quasi tre anni di lavoro e ha coinvolto un pool di esperti in ingegneria navale, materiali compositi e design innovativo.


La barca, un Class40 di ultima generazione, sarà condotta dal velista romagnolo Luca Rosetti, campione europeo in carica della categoria. Futura rappresenta il punto di arrivo di una strategia più ampia del Gruppo Maccaferri, mirata a promuovere i temi della transizione ecologica anche attraverso progetti simbolici, capaci di raggiungere un pubblico trasversale. In questo senso, l’imbarcazione è molto più di uno strumento sportivo: è un laboratorio navigante di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale.


Il cantiere che ha realizzato Futura è lo stesso che ha costruito barche vincitrici della Route du Rhum e della Transat Jacques Vabre. Tuttavia, questa volta, a cambiare è stata la filosofia alla base del progetto. L’obiettivo era ottenere un’imbarcazione che potesse rispettare le più severe linee guida di sostenibilità senza compromessi sulle prestazioni. I materiali utilizzati per la costruzione dello scafo, dell’attrezzatura e persino degli interni sono stati selezionati privilegiando la tracciabilità, la riciclabilità e la riduzione dell’impronta di carbonio.


Il ponte di coperta è stato realizzato con fibre di carbonio provenienti da cicli di produzione rigenerati, mentre per gli elementi non strutturali si è optato per compositi a matrice naturale, come le resine epossidiche bio-based. Le vele sono state sviluppate in collaborazione con un produttore che ha utilizzato filamenti derivati da plastica PET riciclata. L’elettronica di bordo e i sistemi di navigazione sono alimentati da pannelli solari flessibili e da una piccola turbina eolica montata a poppa, che garantiscono autonomia energetica anche durante le traversate oceaniche.


La barca è lunga 12,19 metri, larga 4,49 metri e ha un pescaggio di 3 metri. Il suo dislocamento leggero, abbinato a una superficie velica generosa, la rende una delle imbarcazioni più performanti della sua categoria. Nonostante ciò, l’interno della barca è progettato con un approccio spartano, in linea con le esigenze delle regate in solitario, ma sempre con un occhio alla sostenibilità: l’isolamento termico è realizzato con materiali riciclati e i rivestimenti utilizzano tessuti privi di trattamento chimico.


Il debutto ufficiale in competizione è previsto per maggio con la “Roma x 1”, regata d’altura in solitario da Riva di Traiano a Lipari e ritorno. Successivamente, Futura parteciperà alla Normandy Channel Race e alla storica Route du Rhum nel 2026, con l’ambizione di dimostrare che la transizione ecologica nella nautica non è solo un dovere, ma anche una straordinaria opportunità di innovazione.


Durante la presentazione, il CEO del Gruppo Maccaferri, Riccardo Segat, ha dichiarato che “Futura è l’espressione concreta della nostra volontà di portare la sostenibilità nel DNA di ogni nostra iniziativa, anche in ambiti non convenzionali. Il progetto è anche un messaggio verso i giovani e verso il mondo dell’industria: la sostenibilità può essere competitiva”. A conferma di ciò, l’iniziativa sarà accompagnata da attività educative nelle scuole, eventi divulgativi e partnership con università e centri di ricerca per monitorare e analizzare le performance ambientali dell’imbarcazione.


Il nome “Futura” è stato scelto per richiamare l’idea di un domani possibile, nel quale l’industria, lo sport e l’ambiente possono dialogare. La barca sarà anche protagonista di un docufilm prodotto in collaborazione con una casa di produzione indipendente, per raccontare tutte le fasi del progetto: dalla progettazione al varo, dalle prime prove in mare alle sfide agonistiche.


Maccaferri, con questa iniziativa, si inserisce in un filone che vede sempre più aziende investire in progetti simbolici ma concreti, capaci di trasmettere al grande pubblico l’urgenza e il valore della transizione ecologica. Un messaggio che, a bordo di Futura, navigherà a lungo sulle rotte dell’oceano.

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