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Europa digitale e indipendente: nasce SECA, il nuovo standard aperto per il cloud

L’Unione Europea compie un passo decisivo verso la sovranità digitale con la creazione di SECA (Sovereign European Cloud Architecture), un nuovo standard aperto per il cloud che mira a garantire un’infrastruttura digitale sicura, interoperabile e indipendente dai colossi tecnologici extraeuropei. L’iniziativa nasce in risposta alla crescente dipendenza dell’Europa da fornitori di cloud statunitensi e cinesi, come Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure e Alibaba Cloud, e punta a creare un ecosistema cloud basato su standard europei, con particolare attenzione alla sicurezza e alla protezione dei dati.


L’obiettivo di SECA: un cloud sovrano e interoperabile

SECA è il frutto di una collaborazione tra istituzioni europee, aziende tecnologiche e centri di ricerca, con l’obiettivo di sviluppare un modello di cloud aperto e conforme alle normative UE. L’idea alla base di SECA è creare un ecosistema di servizi cloud interoperabili, in cui le aziende e le pubbliche amministrazioni possano scegliere tra diversi fornitori senza vincoli di dipendenza da singoli operatori.


La struttura di SECA si basa su tre principi fondamentali:

  1. Sicurezza e protezione dei dati – L’architettura del nuovo standard garantirà che i dati sensibili delle aziende e delle istituzioni europee non siano soggetti a normative straniere, come il Cloud Act statunitense, che consente alle autorità USA di accedere ai dati delle aziende americane anche se ospitati all’estero.

  2. Interoperabilità e standardizzazione – SECA favorirà la creazione di un linguaggio comune tra i vari fornitori di cloud europei, consentendo alle imprese di spostare i dati tra diverse piattaforme senza problemi di compatibilità.

  3. Sovranità tecnologica – L’iniziativa punta a ridurre la dipendenza da giganti del cloud extraeuropei, incentivando la nascita e la crescita di operatori cloud europei competitivi, capaci di offrire soluzioni innovative a livello continentale.


Il contesto: perché l’Europa ha bisogno di un cloud sovrano

Negli ultimi anni, la questione della sovranità digitale europea è diventata sempre più centrale nelle agende politiche dell’UE. Attualmente, oltre il 70% dei dati europei è ospitato su cloud gestiti da aziende americane, esponendo l’Europa a rischi di sicurezza e limitando la sua capacità di controllo sui dati strategici.


Le recenti tensioni geopolitiche e le preoccupazioni sulla protezione dei dati hanno accelerato il dibattito sulla necessità di costruire un’infrastruttura digitale autonoma. SECA rappresenta la risposta a questa esigenza, andando a completare progetti già avviati come GAIA-X, un altro consorzio europeo nato per sviluppare un cloud più sicuro e rispettoso delle normative sulla privacy.


Un ulteriore fattore che ha spinto l’UE a investire in un cloud sovrano è il Digital Markets Act (DMA), il regolamento che impone nuove regole ai grandi operatori tecnologici per garantire una maggiore concorrenza e protezione dei dati. L’avvio di SECA è quindi un passo concreto verso la creazione di un mercato digitale più equo e competitivo.


Chi partecipa al progetto SECA

L’iniziativa è sostenuta da un ampio consorzio di aziende europee del settore tecnologico, tra cui operatori di cloud computing, società di cybersecurity, centri di ricerca e istituzioni pubbliche. Tra i protagonisti di SECA troviamo aziende come OVHcloud (Francia), Deutsche Telekom (Germania), Atos (Francia) e Aruba (Italia), tutte realtà che hanno già dimostrato di poter competere con i giganti del settore.


Il progetto beneficia anche di fondi pubblici europei, con un investimento iniziale previsto di oltre 2 miliardi di euro, provenienti da programmi come Horizon Europe e Digital Europe Programme. L’obiettivo è creare un’infrastruttura tecnologica capace di supportare la crescita delle aziende europee e delle pubbliche amministrazioni, garantendo loro servizi cloud affidabili e sicuri.


I vantaggi di SECA per le imprese europee

L’adozione del nuovo standard SECA porterà numerosi vantaggi alle aziende europee, tra cui:

  • Maggiore sicurezza e conformità – Le imprese potranno contare su un cloud conforme alle normative UE, evitando rischi legati alla gestione dei dati sensibili da parte di aziende soggette a legislazioni straniere.

  • Più libertà di scelta – L’interoperabilità tra i diversi fornitori permetterà alle aziende di scegliere i servizi più adatti alle proprie esigenze, senza essere vincolate a una singola piattaforma.

  • Riduzione dei costi – Grazie a una maggiore concorrenza tra i fornitori europei, i costi dei servizi cloud potrebbero diminuire, rendendoli più accessibili anche per le PMI.

  • Miglioramento della competitività – Le aziende che utilizzano cloud europei potranno contare su infrastrutture ottimizzate per il mercato locale, con tempi di latenza ridotti e una maggiore affidabilità.


Le sfide del progetto SECA

Nonostante il grande potenziale, il progetto SECA dovrà affrontare alcune sfide significative:

  1. Competizione con i giganti del cloud – AWS, Microsoft e Google dominano il mercato con investimenti miliardari e infrastrutture globali consolidate. Per competere, SECA dovrà offrire soluzioni innovative e vantaggi competitivi concreti.

  2. Adozione da parte delle aziende – Convincere le imprese europee a migrare verso provider cloud europei sarà un compito complesso, soprattutto considerando le attuali integrazioni con servizi già esistenti forniti da operatori extraeuropei.

  3. Tempi di realizzazione – La creazione di un’infrastruttura cloud su scala continentale richiede tempi lunghi e investimenti continui, motivo per cui sarà fondamentale mantenere un forte impegno politico ed economico nel lungo periodo.

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