Europa digitale e indipendente: nasce SECA, il nuovo standard aperto per il cloud
- piscitellidaniel
- 5 mar
- Tempo di lettura: 4 min
L’Unione Europea compie un passo decisivo verso la sovranità digitale con la creazione di SECA (Sovereign European Cloud Architecture), un nuovo standard aperto per il cloud che mira a garantire un’infrastruttura digitale sicura, interoperabile e indipendente dai colossi tecnologici extraeuropei. L’iniziativa nasce in risposta alla crescente dipendenza dell’Europa da fornitori di cloud statunitensi e cinesi, come Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure e Alibaba Cloud, e punta a creare un ecosistema cloud basato su standard europei, con particolare attenzione alla sicurezza e alla protezione dei dati.
L’obiettivo di SECA: un cloud sovrano e interoperabile
SECA è il frutto di una collaborazione tra istituzioni europee, aziende tecnologiche e centri di ricerca, con l’obiettivo di sviluppare un modello di cloud aperto e conforme alle normative UE. L’idea alla base di SECA è creare un ecosistema di servizi cloud interoperabili, in cui le aziende e le pubbliche amministrazioni possano scegliere tra diversi fornitori senza vincoli di dipendenza da singoli operatori.
La struttura di SECA si basa su tre principi fondamentali:
Sicurezza e protezione dei dati – L’architettura del nuovo standard garantirà che i dati sensibili delle aziende e delle istituzioni europee non siano soggetti a normative straniere, come il Cloud Act statunitense, che consente alle autorità USA di accedere ai dati delle aziende americane anche se ospitati all’estero.
Interoperabilità e standardizzazione – SECA favorirà la creazione di un linguaggio comune tra i vari fornitori di cloud europei, consentendo alle imprese di spostare i dati tra diverse piattaforme senza problemi di compatibilità.
Sovranità tecnologica – L’iniziativa punta a ridurre la dipendenza da giganti del cloud extraeuropei, incentivando la nascita e la crescita di operatori cloud europei competitivi, capaci di offrire soluzioni innovative a livello continentale.
Il contesto: perché l’Europa ha bisogno di un cloud sovrano
Negli ultimi anni, la questione della sovranità digitale europea è diventata sempre più centrale nelle agende politiche dell’UE. Attualmente, oltre il 70% dei dati europei è ospitato su cloud gestiti da aziende americane, esponendo l’Europa a rischi di sicurezza e limitando la sua capacità di controllo sui dati strategici.
Le recenti tensioni geopolitiche e le preoccupazioni sulla protezione dei dati hanno accelerato il dibattito sulla necessità di costruire un’infrastruttura digitale autonoma. SECA rappresenta la risposta a questa esigenza, andando a completare progetti già avviati come GAIA-X, un altro consorzio europeo nato per sviluppare un cloud più sicuro e rispettoso delle normative sulla privacy.
Un ulteriore fattore che ha spinto l’UE a investire in un cloud sovrano è il Digital Markets Act (DMA), il regolamento che impone nuove regole ai grandi operatori tecnologici per garantire una maggiore concorrenza e protezione dei dati. L’avvio di SECA è quindi un passo concreto verso la creazione di un mercato digitale più equo e competitivo.
Chi partecipa al progetto SECA
L’iniziativa è sostenuta da un ampio consorzio di aziende europee del settore tecnologico, tra cui operatori di cloud computing, società di cybersecurity, centri di ricerca e istituzioni pubbliche. Tra i protagonisti di SECA troviamo aziende come OVHcloud (Francia), Deutsche Telekom (Germania), Atos (Francia) e Aruba (Italia), tutte realtà che hanno già dimostrato di poter competere con i giganti del settore.
Il progetto beneficia anche di fondi pubblici europei, con un investimento iniziale previsto di oltre 2 miliardi di euro, provenienti da programmi come Horizon Europe e Digital Europe Programme. L’obiettivo è creare un’infrastruttura tecnologica capace di supportare la crescita delle aziende europee e delle pubbliche amministrazioni, garantendo loro servizi cloud affidabili e sicuri.
I vantaggi di SECA per le imprese europee
L’adozione del nuovo standard SECA porterà numerosi vantaggi alle aziende europee, tra cui:
Maggiore sicurezza e conformità – Le imprese potranno contare su un cloud conforme alle normative UE, evitando rischi legati alla gestione dei dati sensibili da parte di aziende soggette a legislazioni straniere.
Più libertà di scelta – L’interoperabilità tra i diversi fornitori permetterà alle aziende di scegliere i servizi più adatti alle proprie esigenze, senza essere vincolate a una singola piattaforma.
Riduzione dei costi – Grazie a una maggiore concorrenza tra i fornitori europei, i costi dei servizi cloud potrebbero diminuire, rendendoli più accessibili anche per le PMI.
Miglioramento della competitività – Le aziende che utilizzano cloud europei potranno contare su infrastrutture ottimizzate per il mercato locale, con tempi di latenza ridotti e una maggiore affidabilità.
Le sfide del progetto SECA
Nonostante il grande potenziale, il progetto SECA dovrà affrontare alcune sfide significative:
Competizione con i giganti del cloud – AWS, Microsoft e Google dominano il mercato con investimenti miliardari e infrastrutture globali consolidate. Per competere, SECA dovrà offrire soluzioni innovative e vantaggi competitivi concreti.
Adozione da parte delle aziende – Convincere le imprese europee a migrare verso provider cloud europei sarà un compito complesso, soprattutto considerando le attuali integrazioni con servizi già esistenti forniti da operatori extraeuropei.
Tempi di realizzazione – La creazione di un’infrastruttura cloud su scala continentale richiede tempi lunghi e investimenti continui, motivo per cui sarà fondamentale mantenere un forte impegno politico ed economico nel lungo periodo.
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