Energia nucleare: il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge per il ritorno dell'Italia al nucleare
- piscitellidaniel
- 28 feb
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Il 28 febbraio 2025, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un disegno di legge che segna un passo decisivo verso la reintroduzione dell'energia nucleare nel Paese, a quasi quattro decenni dal referendum che ne sancì l'abbandono. Questo provvedimento mira a garantire la sicurezza energetica nazionale, promuovere l'autosufficienza e contribuire alla decarbonizzazione dell'industria italiana.
Dettagli del disegno di legge
Il disegno di legge, che ora attende l'approvazione parlamentare, conferisce al governo il mandato per adottare decreti attuativi dettagliati entro la fine del 2027. Questi decreti definiranno le modalità operative per l'implementazione dell'energia nucleare, con l'obiettivo di rendere i nuovi reattori operativi entro il 2030. Il piano prevede l'utilizzo di reattori modulari avanzati, noti per la loro sicurezza e sostenibilità, al fine di produrre energia pulita e supportare la transizione ecologica del Paese.
Obiettivi energetici e ambientali
Secondo le stime governative, l'integrazione dell'energia nucleare nel mix energetico nazionale potrebbe coprire almeno l'11% del fabbisogno energetico italiano entro il 2050, con la possibilità di raggiungere il 22%. Questo contributo sarebbe fondamentale per ridurre le emissioni di CO₂ e per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, con un risparmio stimato di 17 miliardi di euro entro il 2050.
Collaborazioni internazionali e competenze nazionali
L'Italia vanta una solida esperienza nel settore nucleare, grazie all'operato di aziende come Enel, che gestisce centrali nucleari in Spagna, ed Eni, impegnata nello sviluppo di reattori a fusione negli Stati Uniti. Il governo sta valutando collaborazioni con partner internazionali, tra cui Westinghouse ed EDF, per la costruzione di reattori avanzati sul territorio nazionale. È prevista la costituzione di una società a partecipazione statale, che potrebbe coinvolgere Enel, Ansaldo e Leonardo, per guidare lo sviluppo dei nuovi impianti nucleari.
Iter legislativo e prossime tappe
Dopo l'approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio dei Ministri, il testo sarà sottoposto al Parlamento per la discussione e l'eventuale approvazione. Una volta ottenuto il via libera parlamentare, il governo avrà il compito di elaborare i decreti attuativi entro il 2027, delineando le specifiche tecniche, i criteri di sicurezza e le modalità di finanziamento per la realizzazione dei nuovi reattori. L'obiettivo è avviare la costruzione degli impianti nel più breve tempo possibile, con l'entrata in funzione prevista entro il 2030.
Contesto storico e prospettive future
L'Italia abbandonò l'energia nucleare nel 1987, a seguito di un referendum popolare successivo all'incidente di Chernobyl. Da allora, il Paese ha fatto affidamento su fonti energetiche tradizionali e rinnovabili. La decisione odierna rappresenta una svolta significativa nelle politiche energetiche nazionali, riflettendo la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e di ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia. Se implementato con successo, il ritorno al nucleare potrebbe rafforzare la sicurezza energetica dell'Italia e contribuire in modo sostanziale agli obiettivi climatici globali.
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