Due settimane di soggiorno gratis per combattere lo spopolamento: la città tedesca di Altena sperimenta un nuovo modello di attrazione residenziale tra welfare, lavoro e qualità della vita
- piscitellidaniel
- 10 giu
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Nel cuore della Renania Settentrionale-Vestfalia, la piccola città tedesca di Altena ha avviato una singolare iniziativa per contrastare due dei fenomeni più preoccupanti che affliggono molte aree d’Europa: lo spopolamento e la denatalità. Per tentare di invertire la tendenza alla desertificazione demografica e sociale, l’amministrazione locale ha deciso di offrire due settimane di soggiorno gratuito a famiglie interessate a trasferirsi stabilmente in città. Il progetto si chiama “Probewohnen”, che in tedesco significa letteralmente “abitare in prova”, e si rivolge in particolare a coppie giovani con figli o in procinto di metter su famiglia.
La proposta è tanto semplice quanto ambiziosa: ospitare gratuitamente le famiglie in un appartamento arredato e funzionante, mostrare loro ciò che Altena ha da offrire, scuole, asili, spazi verdi, servizi sanitari, connessioni di trasporto, opportunità lavorative, e convincerle che una vita di qualità è possibile anche lontano dalle grandi città. Non si tratta quindi di un’offerta turistica, ma di una vera esperienza di vita quotidiana, pensata per far conoscere il tessuto sociale e urbano del luogo in maniera autentica e concreta. Chi aderisce al programma può interagire con i residenti, partecipare ad attività comunitarie, visitare istituti scolastici e valutare concretamente la possibilità di stabilirsi in pianta stabile.
Altena, 16.000 abitanti, è situata lungo il fiume Lenne, in un territorio collinare e immerso nel verde, ma la sua posizione non è sufficiente da sola a trattenere la popolazione. Come molte altre cittadine medie o piccole della Germania, anche Altena ha conosciuto negli ultimi trent’anni una progressiva erosione della base demografica, dovuta all’invecchiamento della popolazione, alla bassa natalità e alla migrazione verso le aree metropolitane, dove sono concentrate le opportunità di lavoro. A partire dagli anni Novanta, Altena ha perso oltre un terzo dei suoi abitanti, mentre la rete dei servizi pubblici, dal trasporto locale agli asili, è rimasta dimensionata per una popolazione più ampia, con un conseguente aumento dei costi pro capite per l’amministrazione.
L’idea del soggiorno gratuito si inserisce in un contesto più ampio di politiche attive per la ripopolazione. L’amministrazione comunale ha previsto, oltre all’ospitalità gratuita, anche la possibilità per le famiglie partecipanti di ricevere consulenza personalizzata su opportunità lavorative in loco, assistenza per l’iscrizione dei figli nelle scuole locali e sostegno alla ricerca di un alloggio definitivo. Gli appartamenti utilizzati per il progetto sono stati ristrutturati grazie a fondi pubblici, in collaborazione con cooperative locali, e sono situati in zone ben servite della città.
I criteri di selezione delle famiglie prevedono un’età media dei genitori sotto i 45 anni, la presenza di almeno un figlio o l’intenzione di averne a breve, e un’attitudine positiva all’integrazione in un contesto di piccola comunità. Il progetto ha ricevuto un’attenzione mediatica importante, tanto da suscitare domande e richieste da tutta la Germania, ma anche dall’estero, con famiglie interessate a conoscere Altena e il suo modello.
Il sindaco Uwe Kober ha spiegato che l’obiettivo non è solo numerico, ma anche qualitativo: non si punta semplicemente a far aumentare la popolazione residente, ma a rafforzare il senso di comunità, rivitalizzare l’economia locale e garantire la sostenibilità dei servizi pubblici. In una società che invecchia rapidamente e dove i giovani faticano ad accedere alla casa nelle grandi città, iniziative come quella di Altena rappresentano un’alternativa concreta. Il costo complessivo del progetto, stimato in poche decine di migliaia di euro l’anno, è considerato un investimento a lungo termine: ogni famiglia che decide di restare contribuisce in modo sostanziale alla tenuta del tessuto urbano, scolastico e produttivo.
Il modello di Altena si inserisce in un trend più ampio che coinvolge diversi paesi europei, tra cui l’Italia, la Spagna e il Portogallo, dove piccoli borghi stanno tentando strategie simili per riportare vita nelle strade e nei centri storici svuotati. Ma rispetto ad altri esperimenti più simbolici, come case vendute a 1 euro o bonus bebè, Altena offre un approccio pragmatico e immediato, basato sull’accoglienza e sulla possibilità concreta di costruire una nuova quotidianità. Il progetto è stato seguito con attenzione anche dalla stampa tedesca, che lo ha definito un caso esemplare di “welfare territoriale intelligente”.
A livello politico, la campagna ha ricevuto sostegno trasversale. I partiti locali, sia conservatori che progressisti, hanno riconosciuto l’urgenza del problema demografico e la necessità di adottare soluzioni innovative. Allo stesso tempo, la cittadinanza ha risposto in modo positivo: sono stati numerosi i residenti che si sono offerti come “ambasciatori” per accompagnare le famiglie ospiti nella scoperta della città, raccontando la propria esperienza e facilitando la loro integrazione.
Il successo iniziale del progetto ha portato l’amministrazione a valutare l’ipotesi di renderlo permanente, estendendo il programma a più alloggi e includendo forme di sostegno all’inserimento lavorativo, soprattutto in settori dove si registra carenza di manodopera, come l’artigianato, l’assistenza alla persona e la ristorazione. Altena si candida così a diventare un laboratorio europeo per le politiche di contrasto allo spopolamento, con l’ambizione di ispirare un modello replicabile in molte altre realtà simili.
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