Dodici Stati americani fanno causa a Trump per i dazi: scontro legale sull'autorità presidenziale e impatto economico
- piscitellidaniel
- 24 apr
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Il 23 aprile 2025, una coalizione di dodici Stati americani ha intentato una causa contro l'amministrazione Trump presso la Corte del Commercio Internazionale di New York, contestando la legalità dei dazi recentemente imposti dal presidente. Gli Stati coinvolti, tra cui New York, Arizona, Oregon, Connecticut, Illinois e Vermont, sostengono che Trump abbia ecceduto i suoi poteri esecutivi, imponendo tariffe senza l'approvazione del Congresso e causando gravi danni economici ai consumatori e alle imprese locali.
Le motivazioni della causa
I procuratori generali degli Stati ricorrenti affermano che i dazi, introdotti attraverso ordini esecutivi, violano la separazione dei poteri prevista dalla Costituzione degli Stati Uniti. In particolare, contestano l'uso dell'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) da parte di Trump, una legge del 1977 che consente al presidente di adottare misure economiche straordinarie in caso di minacce esterne. Secondo i ricorrenti, l'applicazione dell'IEEPA in questo contesto è impropria, poiché non sussisterebbe una reale emergenza nazionale che giustifichi l'imposizione unilaterale di dazi.
Impatto economico e reazioni politiche
I dazi imposti da Trump, che includono tariffe fino al 145% su prodotti cinesi e del 25% su beni provenienti da Canada e Messico, hanno suscitato preoccupazioni diffuse tra economisti e operatori del settore. Studi citati nella causa indicano che tali misure potrebbero portare a un aumento significativo dei prezzi per i consumatori americani e a una riduzione della competitività delle imprese statunitensi sui mercati internazionali. Il governatore di New York, Kathy Hochul, ha definito i dazi "una tassa massiccia sui consumatori" e ha espresso il timore che possano spingere l'economia verso una recessione.
La difesa dell'amministrazione Trump
La Casa Bianca ha difeso l'operato del presidente, sostenendo che i dazi sono necessari per proteggere l'economia nazionale da pratiche commerciali sleali e per affrontare emergenze come il traffico di droga e l'immigrazione illegale. Un portavoce dell'amministrazione ha accusato i procuratori generali democratici di anteporre la politica agli interessi dei cittadini, affermando che le misure tariffarie sono parte di una strategia più ampia per rafforzare la sicurezza economica degli Stati Uniti.
Prospettive legali e politiche
La causa intentata dai dodici Stati si inserisce in un contesto di crescente tensione tra il potere esecutivo e le autorità statali riguardo alla gestione della politica commerciale. Il risultato del contenzioso potrebbe avere implicazioni significative per la definizione dei limiti dell'autorità presidenziale in materia economica. Nel frattempo, il dibattito sui dazi continua a polarizzare l'opinione pubblica e a influenzare il clima politico in vista delle prossime elezioni presidenziali.
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